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Ripple, il legale smentisce: “Criptovalute non solo per crimine e corruzione”

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Stuart Alderotti, Chief Legal Officer di Ripple, ha criticato giovedì la copertura mediatica delle criptovalute, sostenendo che non riflette l’uso reale e quotidiano di tali strumenti. In particolare, Alderotti ha contestato la narrativa prevalente che associa le criptovalute principalmente ad attività criminali e corruzione, sottolineando la trasparenza dei registri blockchain e la loro crescente adozione.

In un post su X del 17 ottobre, Alderotti ha definito tale inquadramento “una narrazione utile ma pigra e imprecisa”, esortando a concentrarsi su chi utilizza le criptovalute e per quali scopi. Ha evidenziato come milioni di americani impieghino le risorse digitali per attività come prestiti, dimostrazione di proprietà e creazione di nuove forme di commercio, tutte eseguite su blockchain trasparenti e tracciabili.

Secondo Alderotti, la trasparenza delle blockchain facilita il monitoraggio delle attività illecite, contrariamente a quanto suggerito da una prospettiva che pone al centro crimine e corruzione. Ha sostenuto che concentrarsi esclusivamente su questi aspetti trascura l’utilità quotidiana delle criptovalute, che, a suo dire, accelerano i tempi di liquidazione, riducono gli intermediari e creano documenti verificabili per cittadini e piccole imprese.

Alderotti ha sottolineato che l’attenzione dovrebbe essere rivolta agli utenti tradizionali che risparmiano tempo e denaro, piuttosto che a una minoranza di utenti con intenti illeciti. Ha indicato la National Cryptocurrency Association come fonte di storie che evidenziano l’utilizzo delle criptovalute a livello utente.

Pur non negando l’esistenza di abusi, Alderotti ha contestato le rappresentazioni che enfatizzano esclusivamente crimine e corruzione, trascurando il funzionamento dei registri pubblici e il loro effettivo utilizzo. Sottolineando la tracciabilità delle transazioni, ha mirato a contrastare l’idea che la corruzione sia intrinseca alle criptovalute e a ricordare che i sistemi aperti consentono una revisione continua.

Alderotti è anche presidente della National Cryptocurrency Association, un’organizzazione no-profit fondata il 5 marzo con una sovvenzione di 50 milioni di dollari da Ripple. L’associazione promuove l’alfabetizzazione e l’adozione sicura delle criptovalute attraverso spiegazioni e testimonianze dirette, in linea con il tema del post di giovedì.

Come riportato da CoinDesk, in un editoriale del 29 settembre, Alderotti ha promosso la partecipazione alle criptovalute come un’attività mainstream, sollecitando i politici a completare il lavoro sulla trasparenza e a creare normative chiare che proteggano i consumatori e offrano alle aziende la certezza di operare sul territorio nazionale.

Questo intervento precedente riecheggia il tema del post di giovedì, ovvero migliorare l’uso quotidiano di infrastrutture trasparenti, stabilire regole chiare e consentire lo sviluppo di casi d’uso.

Ripple CLO nega la teoria secondo cui le criptovalute sono tutte utili alla criminalità e alla corruzione


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