Tether, la società di criptovalute nota per la stablecoin USDT, ha reso noto di detenere oltre 11,6 tonnellate di lingotti d’oro a supporto del valore del proprio token XAUT, in risposta alla crescente domanda di oro da parte degli investitori. Le riserve auree, situate in Svizzera, ammontano a oltre 375.000 once di oro fisico al 30 settembre.
Il token XAUT, emesso da TG Commodities nell’ambito del Digital Asset Framework di El Salvador, è garantito da un rapporto 1:1 con l’oro puro. Secondo quanto dichiarato dalla società, ogni token corrisponde a un’oncia troy di oro.
La capitalizzazione di mercato di XAUT ha superato 1,4 miliardi di dollari nel terzo trimestre, in concomitanza con l’aumento dei prezzi dell’oro, spinto da preoccupazioni relative all’inflazione, instabilità geopolitica e aumento della domanda da parte delle banche centrali. La crescita è proseguita in ottobre, raggiungendo i 2,1 miliardi di dollari, con l’oro che ha toccato il picco di 4.500 dollari.
Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha dichiarato in una recente intervista che l’aumento della capitalizzazione di mercato è stato trainato principalmente dalla domanda degli investitori al dettaglio nei mercati emergenti.
L’oro tokenizzato offre agli investitori la possibilità di detenere una rappresentazione digitale di un asset fisico nel proprio portafoglio crittografico, semplificando la gestione e la logistica legate allo stoccaggio fisico dei lingotti. Questa modalità rende il metallo giallo accessibile anche a investitori che non possono accedere a strumenti finanziari derivati tradizionali, come gli ETF o i conti metallo.
Tether punta a nuovi investimenti e prevede di portare la stablecoin USAT a 100 milioni di americani con il lancio di dicembre.

