BERNIE SANDERS PUÓ BATTERE TRUMP, BIDEN NO

Vi siete chiesti perché si sta facendo di tutto per oscurare Sanders e favorire il pallido Biden nella corsa per le primarie democratiche per la scelta dello sfidante a Trump? Tutta la stampa gli è contro, in Italia come in USA.

Ma la cosa sconcertante è la lettura del dato parziale che dice il contrario di quello che sarà il dato definitivo. Tutto per influenzare gli stati che voteranno a marzo!

Avere contro lo establishment è dura. Bernie Sanders lo sa bene perché quattro anni fa il partito gli preferì Hillary Clinton (una donna che si candidava col cognome del marito ex presidente). Ma la cosa sconcertante è l’uso dei giornali (link e link) e dei dati (non sono ancora definitivi quelli di alcuni Stati dove è in vantaggio Sanders) che vengono manipolati per una lettura falsa che induca i lettori e i cittadini americani a votare per una versione democratica moderata e appannata del vicepresidente di Barack Obama: Joe Biden. Donald Trump, su posizioni reazionarie mal sopportate anche dai repubblicani, avrebbe gioco facile contro Joe Biden, che non verrebbe votato dai più progressisti. E’ un film già visto. Trump batté la Clinton quattro anni fa. I progressisti americani non votarono la ex first lady perché erano già in rotta con Obama che si comportò in modo scandaloso in qualche occasione come dimostrò il celebre regista americano Michael Moore nel film Fahrenheit 11/9: Obama, chiamato a gran voce dai cittadini di Flint nel Michigan, avvelenati da scelte criminali del governatore repubblicano che costruì un acquedotto che non serviva, bevve un sorso d’acqua di rubinetto per far vedere che non c’erano problemi. Quella volta i democratici americani persero le elezioni proponendo la Clinton, un candidato moderato di establishment, pure peggio di Obama!

Del resto, come ho scritto in un precedente articolo 

anche in Italia, se proponi un esponente del partito democratico troppo moderato per inseguire i voti del centro, si perde! Perché i cittadini votano l’originale e se due sono apparentemente simili, i progressisti non andranno a votare lasciando il campo libero ai partiti reazionari.

Dopo la rinuncia degli altri candidati centristi, la lotta è tra Joe Biden appoggiato dall’establishment democratico e da Trump che afferma “è lui il mio sfidante” perché gli fa comodo vincere facile contro un candidato “bollito” come Biden e Bernie Sanders, il candidato progressista. Attualmente Biden ha 853 delegati contro i 706 di Sanders. Ma ci sono delle situazioni incredibili come in California e Colorado- In questi Stati ha vinto Sanders ma il numero dei delegati non è stato ancora attribuito completamente e hanno votato diversi giorni fa, ben prima degli ultimi sei stati! Il vantaggio di Biden è quindi inferiore ma la stampa americana (e pure quella italiana) questo non lo dice. Così come non dice che alle primarie repubblicane Trump vince ovunque con percentuali bulgare superiori all’80% per mancanza di candidati alternativi ma che il numero di democratici che vanno a votare alle primarie è cinque volte il numero di quelli che vanno a votare alle primarie repubblicane!

Si vive una situazione che rasenta i brogli! In questo clima è facile influenzare il voto degli americani! Eppure la situazione contingente dovrebbe aiutare Sanders che si batte, per esempio, per una migliore sanità (un tampone per il coronavirus in USA costa circa 3500 dollari, questo spiega perché ne fanno pochi e solo a chi se lo può permettere). Trump invece ha osato minimizzare il dato sul coronavirus diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che parla di pandemia.

Le domande sono due. I democratici americani preferiscono veramente Biden a Sanders? A novembre gli americani si faranno abbindolare ancora dalle multinazionali e da certa stampa in mano alle medesime rivotando Trump?

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2020-03-12

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