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ILARIA SALIS CONSERVA L’IMMUNITA’… MA IN CHE MONDO STIAMO VIVENDO?

Il Parlamento Europeo conferma l’immunità all’autrice di “Vipera” ma l’analisi di alcuni recenti fatti dovrebbe allarmare i cittadini di buon senso, sempre che ne sia rimasto qualcuno.

Care lettrici e cari lettori,

mi piacerebbe rassicurarvi che viviamo in un mondo splendido, dove la pace ha soppiantato la guerra, dove la democrazia trionfa ovunque, dove le differenze economiche sono poco significative e il pianeta, non più in pericolo, ci sopporterà per qualche altra “miliardata” di anni.

Il tutto reso possibile anche per la finalmente realizzata Federazione Europea.

Purtroppo, non è così.

Vero è che in questi giorni ci sono anche alcune buone notizie come la vittoria di Maia Sandu leader del partito filo UE che ha ricevuto oltre il 50% dei voti in Moldavia o l’arresto per spionaggio in favore della Cina di un ex collaboratore di un parlamentare dell’AfD, estrema destra “Alternativa per la Germania”, o ancora la mobilitazione di giovani in tante città a favore della piccola flotilla oltre alla flotilla stessa che ha cercato di raggiungere Gaza per portare generi alimentari e, soprattutto, mettere in rilievo le atrocità che l’esercito e il governo israeliano stanno compiendo non nei confronti di terroristi ma verso una popolazione civile inerme, personale sanitario e giornalisti compresi.

Ma la più bella notizia è che oggi il Parlamento Europeo ha deciso di non revocare l’immunità parlamentare, ottenuta grazie all’elezione in PE, di Ilaria Salis, ingiustamente accusata di aver picchiato due nazisti in una manifestazione di dubbio gusto. Premesso che sono contro la violenza ma che, se fosse stato vero, la Salis avrebbe meritato un premio (scherzo), ce la vedete una signora col fisico di Ilaria picchiare due persone (che tra l’altro non l’hanno nemmeno riconosciuta)? Ma la stampa italiana ha montato un caso anche sull’”occupazione di case” che lei e altri avrebbero commesso tempo fa. Ho letto il libro “Vipera” di Ilaria Salis e non c’è traccia del presunto pestaggio mentre si spiega cosa si intende per “occupare case”: non si tratta di sfrattare vecchietti o sfondare muri ma di riattare case o ambienti fatiscenti, vuoti, dismessi da riutilizzare socialmente.

Abbiamo assistito a scene raccapriccianti dalla massima Aula mondiale, la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, dove personaggi con passati discutibili come Donald Trump e il figlio di Benzion Mileikowsky, tristemente e più noto come Benjamin Netanyahu hanno proferito frasi scandalose, false, antiscientifiche.

Uno che vorrebbe il Nobel per la Pace perché avrebbe fatto finire sette guerre in sette mesi, che ricorda il film comico “Sette chili in sette giorni”, ma a differenza di Verdone e Pozzetto, non fa ridere. E possiamo stare certi che la strage in Palestina continuerà perché non è Trump a muovere i fili di Netanyahu ma quest’ultimo a tenerlo, ci siamo capiti, per quanto l’economia americana, sempre più in crisi anche per via dei dazi, sia in mano alle multinazionali e ai gruppi finanziari ebraici.

Abbiamo assistito alla commemorazione in Aula di un “eroe della libertà”, manco se stessimo parlando di Nelson Mandela, che ha fatto una fine ingiusta ma che non meritava la tribuna né prima di morire ma nemmeno dopo, come ha fatto notare in un bellissimo discorso (come spesso gli capita, di fare ottimi discorsi) Gianni Cuperlo (https://www.facebook.com/share/v/1Yoq4PEiz3/)

“Nessuno può essere ucciso per le sue idee” gli fa eco Gustavo Zagrebelskyhttps://infosannio.com/2025/09/28/intervista-con-gustavo-zagrebelsky-la-liberta-di-parola-al-tempo-dellodio/ ma accusare la sinistra del delitto di Charlie Kirk https://latestata.it/editoriale/ci-vuole-coraggio-per-sostenere-le-idee-di-charlie-kirk/  maturato in un ambiente MAGA, repubblicano, mormone, tra persone dedite all’uso delle armi e per via di divergenze di pensiero in campo LGBTQI+ mi sembra faccia il paio con chi prova a nascondere il preparativo di attentato alla presidente del Consiglio solo perché gli arrestati non sono di sinistra ma provengono dallo stesso brodo di “incultura” di chi avrebbero tentato di far fuori: persone con precedenti di porto abusivo d’arma, ex consiglieri di lega o fronte nazionale, cellule neonaziste. Si veda lo scontro in tv tra Piccolotti e Storace: https://www.instagram.com/reel/DO0M-u7AosX/?igsh=N3oxYWQ4cnkxbXo4 

Dice Rula Jebreal, leggete il suo bellissimo libro “Genocidio”, che non è più una questione tra destra e sinistra in Israele. Certo Netanyahu è corrotto e la sinistra non lo vuole al governo. Ma il 78% della popolazione israeliana è contro i palestinesi; quindi, anche una parte della sinistra è coinvolta.

Così come lo sterminio, se non vi piace il termine genocidio (perché il copyright lo possono avere solo gli israeliani), dei palestinesi non è iniziato il 7 ottobre ma almeno 80 anni fa e ancora prima che nascesse lo Stato di Israele, così il declino economico dell’Italia e dei paesi occidentali non è nato con l’Euro come qualcuno vorrebbe farvi credere. Anzi, basti vedere i dati dei 25 stati più ricchi e più poveri al mondo negli ultimi sessant’anni e si vedrà che l’Italia (già quindicesima) esce dalla classifica nel 2000 per rientrare subito dopo grazie all’Euro. Per poi uscire definitivamente nel 2010 durante il quarto governo Berlusconi. Perché? Perché come disse Donald Trump a Hillary Clinton nel primo confronto tv, è stato “intelligente” non pagare le tasse e presentare una sola dichiarazione dei redditi:  https://www.facebook.com/1539091710/posts/10238831977248191/?mibextid=rS40aB7S9Ucbxw6v

Come afferma in uno dei suoi comizi in Texas James Talarico, giovane deputato progressista: “L’unica minoranza che sta distruggendo l’America sono i miliardari” https://www.facebook.com/watch/?v=24539191862416132&rdid=lA52sq62dXIBzCqT 

E si realizzano incredibili tagli anche in Italia per favorire Amazon e altri multimiliardari. Si accettano dazi in Europa per non far adirare l’ingombrante “amico”. Invece si potrebbero introdurre o quanto meno approfondire le idee dell’economista ed ex ministro greco Yanis Varoufakis che propone un modello bancario alternativo al servizio dei cittadini: https://www.instagram.com/reel/DOEzBM0DE77/?igsh=MTB4dGJkcWRsNXUyNA%3D%3D 

Un documento indipendente firmato dalla Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) ha stilato la lista delle aziende che più minano la democrazia globale. Il Corporate Underminers of Democracy 2025 individua sette colossi economici come simbolo di un modello che intreccia lobbismo aggressivo, violazioni dei diritti, militarizzazione dell’economia ed elusione fiscale.

Il rapporto non porta la firma di un think tank privato, ma della più vasta organizzazione sindacale mondiale: l’Ituc che rappresenta circa 200 milioni di lavoratori in 163 paesi attraverso oltre 330 confederazioni nazionali.

Si legga l’articolo di Giulio Cavalli in “Domanihttps://www.editorialedomani.it/politica/mondo/lo-studio-sulle-big-tech-amazon-spacex-e-meta-minano-le-democrazie-nvcah8ul?fbclid=IwY2xjawNLLiBleHRuA2FlbQIxMABicmlkETBqcUg3T2JxbFJ2VTI2blhRAR6xFjvCJr-x-Jm_7OLGnk0b086b6SQ-W-H-Nl5WuczCN35IDAaNMafYFLL4BA_aem_7Z3YKlMDXW6aPL9imNSBqw 

Gli Stati Uniti arretrano vistosamente nel campo dei diritti politici e sociali. Una pesante censura costringe docenti universitari e giornalisti ad abbandonare il lavoro quando non addirittura il paese: https://www.tlonletter.it/p/kirk-la-censura-americana-e-la-pedagogia

La Francia è in un cul-de-sac per colpa di una polarizzazione degli estremi che la rende ingovernabile, provocando le dimissioni di primi ministri mentre aggrava la propria posizione economica.

Il governo italiano, pur di garantirsi un clima da campagna elettorale continua e prodursi in quello che gli riesce meglio (propaganda elettorale), abbandona i “risparmiosi” election day e snocciola date diverse per il rinnovo dei Consigli regionali, vincendone qualcuno nonostante la drammatica crisi economica che ha minor visibilità mediatica dei tafferugli (provocati da chi?) a margini di poderose manifestazioni pacifiste.

Il giornalismo mainstream ha ammorbato l’opinione pubblica italiana parlandoci dei Bolsonaro o dei Miley. Eppure, c’è chi ha la schiena dritta e le idee chiare da Pepe Mujica (compianto ex presidente dell’Uruguay) a Petro Urrego (presidente della Colombia) che ha commentato i comizi ONU di Trump e Netanyahu https://www.instagram.com/reel/DO-5hHCDK3s/?igsh=MTlzd3RnenA0aXR0cA%3D%3D

Come si può uscire da queste situazioni?

Intanto, torniamo a costruire l’Europa dei diritti e non dei servi. 

Riappropriamoci dell’Europa democratica che conosciamo, di quell’Europa a cui guardano con fiducia popoli come quello moldavo e ucraino.

Come? Votando, in ogni occasione, per partiti e esponenti europeisti e federalisti, invece di nazionalisti e sovranisti.

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