In un’epoca dove incompetenza e inadeguatezza la fanno da padrone, vedasi Meloni o Trump in politica, e la musica è ridotta al gossip tra Giorgia e Rettore, (dove la seconda accusa la prima di essere l’imitazione di Whitney Houston) uno squarcio di luce (psichedelica) si intravede per la gioia del pubblico che ha affollato la Fiera di Cagliari in una accogliente serata estiva di Sardegna, per assistere al concerto “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd Legend.
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Perché come ha detto Fabio Castaldi che non è Roger Waters e nemmeno David Gilmour ma, come il resto dei PFL è bravo: “i Pink Floyd sono ormai Musica Classica”.
E il pubblico sembra dargli ragione, questi alcuni commenti: “bravi”, “eccezionali”, “questa è Musica con la M maiuscola”, “che energia”, “mi sono commossa”, “ho pianto di gioia”, “mi è sembrato di tornare ragazzo”, “bellissimo”, “dovrebbero far studiare a scuola i testi dei Pink Floyd” . A fine concerto, in particolare, noto due teenagers che cercano genitori e nonni, momentaneamente persi lungo il deflusso del pubblico. Chiedo se è piaciuto loro il concerto. “Sì” rispondono laconicamente. Conoscevate i Pink Floyd e la loro musica? “Sìììì” rispondono all’unisono come dire, chi non li conosce? Ma è più bella la musica che ascoltate oggi voi giovani o quella dei Pink Floyd? Mi rispondono diplomaticamente, o forse hanno letto la mia intervista ai protagonisti della discomusic: La disco music a Cagliari, quarant’anni dopo: “È diversa ma ci piace”. Ritrovano padre e nonno, con maglietta e capelli lunghi, stile anni ’70.
Il concerto era previsto per le 21. Il pubblico affluisce ordinatamente e le persone si ritrovano e chiacchierano. Quando i Pink Floyd Legend fanno capolino, sono le 21.30. Aprono con “Shine on you crazy diamond” e ricevono i primi calorosi applausi. Dimostrano tutta la loro bravura e cosa il pubblico deve aspettarsi. Partono gli effetti speciali e le immagini di repertorio, dalle foto dei protagonisti, ai video. Poi è il turno di “Learning to fly” e “Take it back” del periodo dove il leader è David Gilmour, dopo l’uscita di Roger Waters dai Pink Floyd. Ma ecco che si torna indietro al periodo tormentato dell’infanzia di Roger, orfano del padre, il sottotenente Eric Fletcher Waters, nato a Bishop Auckland in Inghilterra il 12 dicembre 1914, che perse la vita ad Aprilia, combattendo durante la seconda guerra mondiale dopo lo sbarco di Anzio il 18 febbraio 1944, neanche trentenne il padre, poco più di cinque mesi, Roger.
La musica dei Pink Floyd lancia messaggi profondi e quelli contro la guerra sono tra i più forti. E in questi tempi difficili dove in tanti hanno perso la testa e tornano alla corsa agli armamenti, il messaggio è attualissimo, sottolinea Fabio Castaldi.
Seguono “Happiest days”, Another brick in the wall” e compare una gigantesca marionetta di un professore che ondeggia sul palco, il pubblico canta a squarciagola la versione più famosa (part 2) che imperversò anche in discoteca.
Quando è il turno della struggente “Mother”, il video sul palco restituisce le immagini dell’interpretazione indimenticabile di Roger Waters con Sinéad O’Connor.
La prima parte si conclude con i brani “Southampton”, “Final Cut”, “One of these days”.
Crescono gli effetti speciali con la presentazione di tutto l’album “The Dark Side of the Moon”. Una menzione speciale meritano “The Great Gig in the Sky” dove le tre coriste cercano di arrivare all’inimitabile Clare Torry, “Time”, “Money”, “Us and Them”.
Sono le ore 23 e il gruppo abbandona il palco. Sconcerto tra il pubblico che vorrebbe che quella serata non finisse mai. Applausi, fischi, si chiede il bis. E bis sia, e che bis. Il meglio del meglio. La serata è sospesa tra le magiche note dei capolavori “Wish you were here”, “Confortably numb”, “Run like hell” ed “Eclipse”.
Grazie ai Pink Floyd Legend, sono giorni che canticchio ancora queste hit come non mi capitava da tempo. Andate a vederli nel loro tour, ne vale veramente la pena!
Le belle foto sono di Giulio Capobianco. Ultima annotazione: complimenti all’Ufficio stampa e al lavoro di tutti i tecnici che hanno reso lo spettacolo indimenticabile.



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