
Per alcuni le dimissioni di Renzi sono "un buon segno di crescita"… io invece intravedo tutti i limiti di un ragazzotto passato da La ruota della fortuna alla fortuna di fare politica a certi livelli. Ha giocato con l'aeroplanino in giro per il mondo a stringere mani e a raccontare fandonie. E si è tentato il colpaccio. Quello di asservire il paese con svolte centraliste minoritarie se non autoritarie, nella speranza di salvare il fortino, di lasciare fuori i milioni di italiani in crisi e senza speranze, trattati peggio dei migranti, se fosse possibile. L'irresponsabilità di questo signorotto è tutta nelle precipitose dimissioni, necessarie dal punto di vista politico dopo la tranvata, mi si passi il termine, che ha preso elettoralmente e rapportata a un impegno mediatico senza precedenti per un referendum. Ma indecorose se consideriamo che, ancora una volta, ne fa una questione personale! Nasconde la supponenza sua e quella di altri politici (per il sì e per il no) che negano che il referendum è stato perso nel MERITO della riforma: gli italiani non ci stanno a essere trattati da sudditi. Non ci stanno in Lombardia dove il NO ha vinto, nonostante la Lega, "di misura", ma non ci stanno soprattutto al Sud come in Sardegna dove il NO ha raggiunto la media del 72% senza Lega ma con gruppi autonomisti, indipendentisti, sovranisti etc. che in massima parte si sono schierati per il NO. A perdere è stato sicuramente Renzi ma soprattutto quei renziani e renzisti che hanno intravisto nello zerbinarsi al "mostro" di Rignano (come qualcuno lo chiama) la possibilità di facili carriere politiche e governative. Una classe politica miope (ventesimista), senza idee, già vista all'opera con le autonomie locali e i giuramenti di consiglieri indegni. Se Mattarella fosse un briciolo di quello apprezzato quando militava nella sinistra DC, darebbe un incarico tecnico a un esponente della minoranza dem per l'ordinaria amministrazione e costringerebbe tutti a fare le modifiche elettorali necessarie o meglio ancora (ma troppo per uno come lui) chiedere un'Assemblea costituente come ho scritto nel precedente editoriale per LaTestata.info Nel complesso mi sento di condividere le riflessioni del collega Vito Biolchini nel suo blog Dobbiamo ringraziare tutti quelli che a viso aperto hanno contribuito a vincere, (novelli partigiani per alcuni, accozzaglia per altri) questa battaglia per il mantenimento della democrazia nel nostro paese incuranti della violenza dei leoni da tastiera, melomani saputi costituzionalisti e maleducati un tanto al chilo. Tempo fa, chiesero a un professore universitario cosa sarebbe successo dopo la caduta del muro di Berlino. Rispose che, essendo intriso della cultura della guerra fredda, ( quella che contrapponeva USA e URSS) a blocchi contrapposti, non era in grado di dare una risposta. Disse di chiederlo a dei giovani liberi da quei condizionamenti. Nello stesso modo non chiedete al piddì o, peggio, ai renziani di risolvere questa crisi perché essi perseveranno nell'errore, avvitandosi sempre di più… Buonissima giornata a tutti!