ANGELO CREMONE, PAOLO TRUZZU O FRANCESCA GHIRRA? COME SI VOTA

Cagliari rinnova il Consiglio comunale ed elegge il/la sindac*

Ci risiamo. Si vota. Di nuovo. Ho sentito di scrutatori che si sono fatti la villa con i rimborsi delle elezioni fatte in un anno… scherzo, naturalmente, ma sarà sempre meglio di quei 272 scrutatori morti in Indonesia per il troppo lavoro e la conseguente mancanza di sonno!

Ad ogni modo si torna a votare. Dopo le politiche, si è votato per le suppletive (per l’affondamento politico del velista che “ha fatto vela” anche in Aula), per le regionali (ma non ce ne siamo accorti perché ci hanno messo 73 giorni (diconsi settantatre giorni) per fare una Giunta di basso profilo, imbottire gli uffici di gabinetto di leghisti non sardi perché qui il lavoro non manca, siamo in piena occupazione e non ci sono persone capaci ma dobbiamo importarle… e intanto c’è chi spera che i ricorsi al TAR facciano un po’ di spending review di consiglieri regionali leghisti e non solo), europee (dove con un senso di lungimiranza politica degna di un criceto, l’elettore sardo non ha espresso un rappresentante locale e l’elettore italiano ha votato per partiti sovranisti, ottenendo di mettere l’Italia fuori dalla politica europea che conta. Tutto questo in un mondo dominato da Stati-continente come Cina, USA, India, Brasile, Russia, premiando la politica cialtrona di chi non vuole uno Stato federale europeo), ora si vota per le comunali a Cagliari con eventuale ballottaggio dopo due settimane.

Ma anche nel resto dello Stivale è un continuo votare: regionali e amministrative siciliane, amministrative in regioni ordinarie, in autunno ancora regionali… oltre ai ballottaggi. E forse si rivoterà anzitempo anche per le politiche perché il vicepremier che si crede premier, occupato a fare selfie e campagna elettorale, potrebbe decidere di scaricare il M5S e abbandonarlo al suo nefasto destino. Del resto, non ha dimostrato grande senso dello Stato, non si è ammazzato di lavoro al Ministero e, visto il tenore dei provvedimenti, fa meno danni a fare selfie che a governare. L’ultimo provvedimento riguarda il pacchetto sicurezza bis che fa salvi i suoi amici ultras milanisti colpevoli per reati di violenze varie, bagarinaggi e traffici di droga (per i più distratti, rimando alle puntate di Report)… e meno male che lui si dice contro la droga!

Cerchiamo di conoscere meglio i tre candidati sindac*. Uso l’asterisco (*) nel senso che sostituisce sia la “o” che la “a” perché può, per la prima volta, essere una Sindaca! E iniziamo da Francesca Ghirra. Ha militato in SEL ed è approdata in Campo Progressista (mai stata nel PD), guida la coalizione di centrosinistra. Scelta attraverso le primarie di coalizione (tra le più civili e corrette di sempre) vinte nettamente superando altrettanto validi competitors: Marzia Cilloccu e Matteo Lecis Cocco-Ortu. Assessora uscente all’Urbanistica nella Giunta di Massimo Zedda, funzionaria in Assessorato regionale all’Urbanistica, laureata in Lettere (Beni culturali), figlia e nipote di consiglieri regionali, potrebbe essere la prima donna Sindaco o, come si dovrebbe dire, Sindaca! E’ apprezzata per le sue capacità politiche e la pacatezza che la contraddistingue (dote rara in politica). Punta alla continuità rispetto alle due giunte Zedda che, in otto anni, hanno trasformato in meglio la città di Cagliari, in particolare perfezionando alcuni servizi come la raccolta differenziata (che necessita di qualcosa di più di una messa a punto) e una maggiore attenzione ai quartieri periferici e a Castello. Francesca Ghirra può contare sull’apporto di sette liste, alcune civiche (compresa quella dell’assessora uscente al Turismo e alle Attività produttive Marzia Cilloccu), il Partito Democratico e la sua Campo Progressista. Oltre al buon ricordo che ha lasciato il più giovane sindaco d’Italia, Massimo Zedda. Del resto basta passeggiare per il lungomare Poetto, a piedi o in bicicletta, andare nella nuova piazza Garibaldi, vedere i riconoscimenti nazionali e internazionali, gli indicatori statistici, per capire, dati alla mano, quanto è migliorata la città rispetto a come l’ha trovata Zedda dopo diciannove anni di centrodestra.

Già, il centrodestra. O meglio la destra-centro, perché Paolo Truzzu, giovane consigliere regionale in carica, è espressione di Fratelli d’Italia, formazione più a destra della fu Alleanza Nazionale dell’ex sindaco Mariano Delogu. Laurea in Scienze Politiche, sposato, due figlie. Pacato anche lui (per essere di FdI). Ha una vasta esperienza politica di partito che evidentemente gli è stata riconosciuta dalle undici liste che lo appoggiano ufficialmente (il centrodestra non effettua mai primarie, che preferisca affidarsi a scelte calate dall’alto o da poteri forti?) e da CasaPound che non si è presentata per non fargli ombra (e per non creare imbarazzo e mal di pancia ai partiti di centro della coalizione).

Il programma punta a smontare quanto di buono fatto dalle giunte Zedda. Vorrebbero anche tornare indietro rispetto alla pedonalizzazione del Corso, caratterizzata da locali e ristoranti, tra le mete turistiche preferite dai crocieristi. Certo che se pensiamo al ripascimento del Poetto fatto dalle precedenti giunte di destra (come rovinare una spiaggia e restare impuniti) e la pista ciclabile e panchine realizzate dalle giunte di centrosinistra, il paragone non regge. La coalizione tuttavia ha visioni molto diverse al suo interno. Ad esempio la Lega ha dichiarato che eliminerà i centri sociali… chissà se includono nel conto anche le due sedi di CasaPound aperte quest’anno! La destra-centro punta tutto sulla sicurezza… ho già detto del pacchetto confezionato per gli amici spacciatori di qualcuno… speriamo che non ci costringano ad armarci tutti perché altrimenti il problema diventerebbe più serio. Per il resto spero non vogliano eliminare anche il Metro che Zedda ha concordato arrivi fino al Poetto oltre che via Roma perché ricordo, a beneficio degli smemorati e dei più giovani, che Delogu rinunciò ai finanziamenti per il Metro in città (i soldi andarono a Sassari che ebbe la prima linea di superficie antecedentemente a Cagliari). Lui preferiva “girare in macchina”, anche per questo rinunciò ai finanziamenti governativi per le domeniche senz’auto, per ragioni ideologiche rinunciò a quelli destinati ai lavoratori socialmente utili (che i poveri e i disoccupati restino per sempre poveri disoccupati). In compenso Delogu inaugurò prima del tempo, per ragioni elettorali, l’asse mediano privo di illuminazione e sbarramento divisorio della carreggiata, la qual cosa causò incidenti mortali che non tolsero il sonno all’avvocato penalista. Ma il giovane candidato di destra-centro è più moderno dei suoi predecessori di area politica anche se alcuni suoi trascorsi (La Caravella), comportamenti (sentinella in piedi al Bastione) e dichiarazioni, lasciano perplessi. Recentemente ha paragonato la fabbrica di bombe di Domusnovas a una fabbrica di coltelli affermando che il problema sta nell’uso che se ne fa e non nella fabbricazione dei coltelli, come se le bombe avessero un uso diverso (contrariamente ai coltelli)! Chi glielo spiega ora agli yemeniti che il problema è nell’utilizzo che i sauditi fanno delle bombe “made in Sardinia”? Per uno che mette al primo posto la sicurezza dei cittadini, non dovrebbe forse pensare a possibili ripercussioni in chiave terroristica? Rinuncio a commentare in termini di etica e morale per timore di non essere compreso.

E veniamo alla vera novità di questa competizione elettorale. Angelo Cremone e la lista Verdes Cagliari Pulita. Ecologista, pacifista, presidente di Sardegna Pulita. Ha ricoperto ruoli politici e di partito con Italia dei Valori e nei Verdi. Perito industriale, lotta da sempre contro tutte le forme di inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo. Si batte contro la fabbrica di bombe e il transito delle medesime dal porto di Cagliari, contro l’ecomostro sulla spiaggia della Bussola, contro il rigassificatore a Giorgino (deposito costiero del gas). Inizialmente escluso dalla Commissione Elettorale, l’esponente di Verdes ha ricorso al TAR e ha vinto. La sua presenza potrebbe portare al ballottaggio tra due settimane anche se il collega Vito Biolchini lo esclude e per sicurezza pubblica nel suo blog solo le foto degli esponenti di centrosinistra e destracentro. Angelo Cremone denuncia la presenza con il superamento della soglia delle polveri sottili (PM 2,5) in città come da certificazione e l’aumento della vendita di antitumorali. Vuole una rete di monitoraggio della qualità dell’aria che non sia in mano agli inquinatori. Vuole municipalizzare le pale eoliche di Macchiareddu per abbassare la bolletta energetica degli abitanti della città metropolitana, trasformare il rudere dell’ex Ospedale Marino in un centro di educazione ambientale europeo. Propone una riconversione ecologica della città ed è fortemente contrario alla sperimentazione del 5G voluta dal centrosinistra regionale, accettata da Cagliari e rifiutata da altre città come Firenze. E’ un fan di papa Francesco e della giovane svedese Greta Thunberg che hanno avuto il merito di aver riportato al centro del dibattito politico la difesa dell’ambiente e le variazioni climatiche (che con buona pace dei leghisti sono una delle cause dello spostamento di masse umane da qui ai prossimi cinquant’anni) e hanno sensibilizzato l’opinione pubblica e i governanti dei vari paesi. Il presidente di Sardegna Pulita, più volte minacciato e denunciatore seriale nei tribunali delle malefatte di affaristi senza scrupoli e coscienza, si rivolge a quanti non vanno a votare, ai delusi del centrodestra e centrosinistra, agli ambientalisti, alla galassia autonomista, ai grillini orfani di un candidato (prima o poi tornerò su chi ha fatto fuori in culla una dozzina di candidati 5 stelle per il gusto di restare unica portavoce a Cagliari, almeno fino a quando deciderà che è meglio accasarsi con leghisti per eludere la regola del duplice mandato, come affermano i più perfidi). Angelo Cremone, sarà anche uno dei premiati dal Festival Letterario San Bartolomeo “Serata in Onore di…” per gli indiscussi meriti in campo ecopacifista (in una affollata sessione valida per il biennio 2018-2019 che prevederà anche la premiazione di Gianni FilippiniCristina PuscedduAnna PitzalisPierpaolo Manca e la compianta Rosaria Floris).

In conclusione Angelo Cremone e i Verdes restano tra i pochi a battersi a favore di una Cagliari più pulita. Di palo in frasca, consiglio la lettura di “Perché NO TAV” dell’amico (nel senso che mi considero suo amico, non che la cosa debba essere corrisposta) Marco Travaglio con contributi di Erri De Luca, Marco Revelli, Tomaso Montanari, Luca Mercalli, Angelo Tartaglia, Livio Pepino, Alessandra Algostino, Claudio Giorno, Chiara Sasso, Luca Giunti. Anche loro lottano per una Italia più pulita, ad iniziare dalla denuncia civile ed ecologica riguardante la (o il) TAV, opera inutile, costosa, antieconomica, obsoleta, inquinante, che serve solo ai soliti speculatori spalleggiati da politici di destra e di sinistra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito Democratico), tutti uniti appassionatamente per drenare risorse nazionali (tante) ed europee (poche) a tutti gli italiani per favorire i soliti intrallazzi nordcentrici (e questo spiega il via libera di PD, Lega e tutta la stampa complice…). Tutto questo non lo dico io ma è scritto nel libro che riporta calcoli, documenti, rapporti. Una bella lettura da fare sotto l’ombrellone, per non farsi fregare.

Consentitemi di esprimere tutta la mia solidarietà al collega Simone Spiga spintonato e aggredito verbalmente in quanto “reo” di aver fatto domande scomode a fiancheggiatori della destracentro presso il loro gazebo. Fare domande è lecito, rispondere è cortesia ma quando si fa il giornalista e ci si propone ai cittadini per chiedere il loro consenso, dovrebbe essere un obbligo. A meno che affrontare simili argomenti costituisca ammissione di colpa (ogni riferimento a Lotti, Arata e Siri è puramente casuale, naturalmente).

Come si vota. Presentarsi al seggio con documento d’identità valido e tessera elettorale (non esaurita negli spazi per il bollo, altrimenti fatevene dare una nuova in circoscrizione o in Comune). Vi verrà consegnata una scheda (due se siete di Pirri perché si vota pure per il rinnovo del Consiglio della Municipalità). Mettete una croce sul sindac* che preferite (Angelo Cremone, Paolo Truzzu o Francesca Ghirra). Mettete anche una croce sulla lista che intendete votare. Negli appositi spazi vicino al contrassegno della lista, potete indicare al massimo due consiglieri (una donna e un uomo). In genere si vota per una lista che appoggia un sindac*, ma i più “perversi” (e non sono pochi) possono avvalersi della facoltà di votare una lista di uno schieramento e un sindac* di un altro, soprattutto se si rischia un’orticaria.

Inutile dire che votare è un diritto, non un dovere, e c’è chi ha dato la vita per conquistarlo… prima di andare al Poetto a fare il bagno, fate lo sforzo di recarvi a votare. Un ringraziamento a tutti i candidati alla carica di Sindac* e Consiglier* che credono ancora nel valore civico e politico di mettersi a disposizione dei propri concittadini per l’amministrazione della cosa pubblica, questione sempre più complicata, complessa, insidiosa che solo una forte passione, una consapevole determinazione, uno spirito di sacrificio e una sana competizione possono compensare.

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2019-06-14

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