Microsoft ammette: l’uso prolungato di Windows può portare a un rallentamento del sistema. La causa? In parte, OneDrive e le sue continue sincronizzazioni in background. L’azienda stessa suggerisce delle soluzioni per migliorare le prestazioni.
OneDrive e l’impatto sulle prestazioni
Il servizio di cloud storage OneDrive, integrato nativamente in Windows, è comodo per avere sempre i propri file sincronizzati e accessibili da qualsiasi dispositivo. Tuttavia, questa funzionalità, sebbene utile, può impattare negativamente sulle prestazioni del computer.
La sincronizzazione continua in tempo reale dei file, infatti, richiede un costante utilizzo di risorse di rete e di processore. Mentre si lavora, OneDrive aggiorna in background ogni modifica apportata, sottraendo potenza al sistema operativo.
Questo può tradursi in un rallentamento generale, soprattutto quando si eseguono attività che richiedono una maggiore potenza di calcolo, come l’editing video o il rendering di immagini 3D.
I consigli di Microsoft per ottimizzare Windows
Microsoft non si limita a riconoscere il problema, ma fornisce anche dei consigli pratici per mitigarne gli effetti. Oltre ai suggerimenti classici, come aggiornare il sistema operativo e i driver, controllare la presenza di virus e liberare spazio sul disco, l’azienda suggerisce di intervenire sulle impostazioni di OneDrive.
“Mettere in pausa la sincronizzazione di OneDrive quando si nota un calo di prestazioni o si eseguono attività che richiedono maggiore potenza di calcolo.”
In particolare, si raccomanda di mettere in pausa la sincronizzazione quando si prevede di utilizzare applicazioni particolarmente “pesanti” o quando si avverte un rallentamento generalizzato del sistema. Questo permette di liberare risorse preziose e migliorare la reattività del computer.
Ulteriori strategie per mantenere il PC efficiente
Oltre alla gestione di OneDrive, ci sono altre strategie che possono contribuire a mantenere il PC Windows efficiente nel tempo:
- Verificare regolarmente i programmi in esecuzione automatica all’avvio del sistema e disabilitare quelli non necessari.
- Mantenere pulito il registro di sistema.
- Deframmentare il disco rigido (solo se non si utilizza un SSD).
- Considerare la possibilità di un upgrade hardware, come l’aggiunta di RAM o la sostituzione del disco rigido con un SSD.
Implementando questi semplici accorgimenti, è possibile prolungare la vita del proprio PC Windows e continuare a utilizzarlo in modo fluido ed efficiente.

