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Remo Anzovino si racconta: Intervista esclusiva

remo anzovino atelier foto paolo grasso 2

Il pianista e compositore Remo Anzovino presenta il suo nuovo album “Atelier”, un’opera intima e potente nata in un contesto artistico unico. L’album ripercorre 20 anni di musica, reinterpretando brani rappresentativi per pianoforte solo, registrati nello studio del Maestro Giorgio Celiberti. Parallelamente, Anzovino si prepara per un tour in Giappone e nuovi progetti, tra cui la colonna sonora per un film e musiche per uno spettacolo teatrale dedicato a Monet.

“Atelier”: Un Viaggio Intimo nella Musica di Anzovino

Remo Anzovino descrive “Atelier” come il risultato di un percorso solista maturato negli anni. L’idea nasce dalla volontà di fissare discograficamente le ri-composizioni dei suoi brani più significativi. Registrato dal vivo nello studio di Giorgio Celiberti, il disco cattura un’atmosfera irripetibile. Luca Bernini e Stefano Amerio hanno contribuito alla produzione artistica e alla registrazione dell’album, rispettivamente.



L’album si apre con una dedica a Charlie Chaplin, un tema composto oltre vent’anni fa per musicare il film “Il Circo”. Anzovino spiega come questo brano, ritrovato casualmente, rappresenti le sue origini come compositore e il suo immaginario artistico. Chaplin, per Anzovino, è un mondo dove tutti siamo, chi prima, chi poi, attrazioni del circo.

Il pianoforte solo, per l’artista, non è solo una sfida, ma un percorso artistico di profonda intimità. Anzovino cerca di trasformare gli ottantotto tasti in un’orchestra, suggerendo timbri e sezioni. Dal palco si instaura un rapporto spirituale e sensuale con il pubblico. L’obiettivo artistico è chiaro: costruire un catalogo di musica che possa sopravvivere nel tempo, descrivendo il proprio tempo senza inseguire le mode.

  • Riproporre brani storici
  • Collaborare con Giorgio Celiberti
  • Creare un legame con il pubblico

Il Tour Giapponese e i Prossimi Impegni

Anzovino si prepara per un tour in Giappone, con concerti in prestigiose sale da concerto a Tokyo, Kyoto e Osaka. Questo tour supporta l’uscita fisica dell’album “Atelier” nel mercato nipponico. Il musicista ha un forte legame con la cultura giapponese, come dimostra il suo brano “Nocturne in Tokyo”.

Oltre al tour, Anzovino è impegnato in diversi progetti, tra cui la colonna sonora del nuovo film di Roberto Dodit, “I colori della Tempesta”, e le musiche originali per lo spettacolo teatrale “Monet. I Colori della Vita” di e con Marco Goldin. Quest’ultimo progetto, che debutterà nel 2026, lo vedrà impegnato in un tour di cinquanta date nei più importanti teatri italiani.

Arte Visiva e Improvvisazione: I Pilastri Creativi di Anzovino

Le arti visive giocano un ruolo fondamentale nella composizione di Anzovino. Ogni suo disco nasce da una storia, come se dovesse girare un film. Le immagini potenti diventano sostanza sonora, influenzando la sua musica per il teatro, il cinema o le installazioni sonore.

“La musica è la mia macchina da presa, con cui cerco di far diventare suono, narrazione musicale, le storie che la gente tiene nei cassetti chiusi.”

L’improvvisazione è un altro elemento chiave nella sua musica. Pur credendo nella forza della scrittura e della forma, Anzovino prevede spazi per l’improvvisazione, collaborando con musicisti classici e improvvisatori di talento. Bach, Mozart e Beethoven, per Anzovino, sono modelli di improvvisazione.

  • Stretta relazione con le immagini
  • Importanza della storia nella composizione
  • Ruolo chiave dell’improvvisazione

«Atelier». Intervista a Remo Anzovino


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