A REPORT L’ENNESIMA FIGURA… RUBENTINA

Inutile, è più forte di loro. Più cercano di spalare non dico cosa sulle altre squadre e più se ne riempiono. Lo dimostra l’ennesima puntata di Report, il programma di punta di RaiTre, sull’argomento moggiopoli.

Ero curioso di vedere la trasmissione Report del 17 aprile 2023. L’argomento: “C’era una volta Calciopoli”. Si preannunciavano intercettazioni su tutte le squadre perché, a detta degli organi di stampa della squadra torinese di sponda bianconera, tutti i presidenti erano corrotti e quindi essendolo tutti, i “rubentini” (come li chiamano anche gli inglesi e perfino su ‘Topolino’) sarebbero stati immacolati e calunniati.

Ho già scritto due volte sull’argomento e vi rimando ai link per un breve ripasso: link e link. Tuttavia vi invito a rivedere la puntata di Report di ieri perché merita: link. E visto che ci siete, guardatevi anche il servizio successivo: link La Signora degli Agnelli, perché capirete di che pasta sono fatti gli Agnelli…

Dico subito che le intercettazioni fornite a Report con chiavette USB da Moggi (colpevole di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, giusto ricordarlo) su Facchetti e Carraro sono ‘deboli’ nel senso che il primo si raccomanda col designatore Paolo Bergamo che l’arbitro Paolo Bertini arbitri correttamente perché ha un tabellino allucinante: quando ha arbitrato l’Inter nelle prime 12 gare, i nerazzurri hanno collezionato 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. Il secondo invece si raccomanda, essendo CONI e FGCI nell’occhio del ciclone (a causa degli scandalosi arbitraggi pilotati da Luciano Moggi, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto di Torino e altri 11 fischietti coinvolti) che un incontro Inter-Juventus venga arbitrato bene e, nel dubbio, che non si favorisca la Juventus!

Il resto della trasmissione è una riedizione degli intrallazzi bianconeri. I presidenti delle altre squadre infatti non disponevano di carte telefoniche svizzere per non farsi intercettare come Moggi, Bergamo, Pairetto e gli arbitri coinvolti e al massimo potevano raccomandarsi di non avere fischietti ‘contro’. Come Massimo Cellino, oggi presidente del Brescia, ieri del Cagliari che racconta un aneddoto spassoso se non ci fosse da piangere. Berlusconi lo vuole candidare alla presidenza della Regione Sardegna contro Renato Soru (noto ‘comunista’ come lo definisce il Silvio). Cellino ritiene (giustamente) che un presidente di società calcistica non debba schierarsi politicamente. Il Cagliari perde quattro partite di seguito con arbitraggi scandalosi e Cellino torna a Roma dall’allora presidente del Consiglio che lo riceve con Beppe Pisanu, Ministro degli Interni di scuola democristiana, sassarese e torresino. L’allora presidente del Cagliari Calcio chiede di non essere massacrato dagli arbitri (legittimo) e il Silvio che fa? Dice a Pisanu di chiamare Carraro affinché gli arbitri non si accaniscano contro il Cagliari. Pisanu risponde: “allora chiamo Moggi”. Berlusconi sbianca.

Pisanu chiese a Moggi ‘aiutini’ per la Torres, squadra di serie C ma del suo collegio elettorale e ricordo che in una intervista una volta Moggi disse che doveva comportarsi in quel modo per ‘difendersi’ dal Milan del PdC. Evidentemente si difese molto bene perché in quella decade Milan e Juventus si divisero cinque scudetti per parte!

Ma come si fa a tifare per società corrotte, con a capo ceffi del genere? Moggi, Giraudo e Bettega, della corrente di Andrea Agnelli furono cacciati dopo l’allontanamento di Bergamo designatore arbitrale grazie al cambio di governo (Prodi). Perché la squadra di calcio non è che una delle società della galassia dei ‘succhiasoldi’ pubblici (la FIAT fu fondata nel 1900 dal senatore Giovanni Agnelli che già ai tempi spillava finanziamenti statali a Giovanni Giolitti, capo del governo). Il trio corrotto stava poco simpatico agli Elkann, anche perché la partita si giocava tra cugini. Gli Elkann nipoti di Gianni Agnelli e gli Agnelli nipoti del di lui fratello Umberto Agnelli (e Giraudo era uomo di Umberto).

E che in quella famiglia per soldi siano capaci di tutto, lo dimostra il servizio seguente di Report sulla Signora Marella Caracciolo in Giovanni Agnelli noto Gianni, da non confondere con Allegra Caracciolo (la sorella di lei) in Umberto Agnelli (il fratello di lui). Minacce a chi cercava testimoni e indagava sul testamento fasullo redatto in Svizzera per pagare meno tasse in Italia (se accertato dai magistrati la Meloni avrebbe meno problemi a far quadrare i conti pubblici).

La nuova dirigenza della Juventus, in contrasto e discontinuità con la precedente, accettò di buon grado la B per non avere penalizzazioni più pesanti: serie C e squalifica quinquennale dalle coppe europee come minacciato da Sepp Blatter. La puntata di Report racconta come gli arbitri stessero al gioco perché ogni partita valeva cinquemila euro di rimborso spese e se Moggi e Bergamo li avessero ‘fermati’ due mesi avrebbero perso trentamila euro che anche per un commercialista come l’arbitro Paparesta, che chiese favori a Galliani e Gianni Letta per inserire una azienda che seguiva tra i fornitori della Presidenza del Consiglio, erano bei soldini!

Colpisce lo spettatore come Massimo Cellino (forse perché non nuovo a vicende giudiziarie più pesanti che lo videro protagonista), diventato presidente Lega Calcio Serie A, ammetta candidamente di aver fatto bruciare faldoni di irregolarità contabili di varie squadre per ripulire dalla m… repellente diffusa sporcizia.

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2023-04-19

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