Una performance musicale unica nel suo genere, “11.000 Corde”, ha debuttato al Park Avenue Armory di New York. L’evento vede protagonisti 50 pianoforti e un vasto ensemble, creando un’esperienza sonora immersiva e inusuale. Gli spettacoli proseguiranno fino al 7 ottobre.
Un’esperienza sonora immersiva
La prima serata dello spettacolo ha visto l’ingresso di 50 pianisti, creando un’atmosfera insolita e potente. L’illuminazione e la vastità dell’Armory hanno contribuito a un’esperienza sensoriale intensa. Il **suono** prodotto era a tratti inaspettato, non sempre riconducibile al classico timbro del pianoforte.
Invece di replicare il suono di un clavicembalo, le 11.000 corde hanno prodotto suoni inediti. Numerosi membri di un ensemble musicale austriaco hanno suonato, per l’occasione, strumenti a corda, a fiato, ottoni e percussioni. Il **silenzio**, a volte, è diventato parte integrante della performance.
La fusione di suono e spazio
I 50 pianoforti si sono presentati come un’entità astratta. Le 100 mani dei pianisti hanno creato un suono fragoroso che evocava la potenza di un motore a reazione. Successivamente, i musicisti si sono spostati su due vaste postazioni di percussioni, aggiungendo un’ulteriore dimensione al **concerto**.
Dopo oltre un’ora, “11.000 Corde” ha attraversato diverse atmosfere. L’attenzione dello spettatore si concentrava sulla **pulizia** o sull’assorbimento del tono, sulla consistenza della melodia e sull’innovazione della disposizione dei pianoforti.
“La musica evoca suggestioni sonore a tratti tese e dissonanti.”
La composizione richiama le opere di György Ligeti, Krzysztof Pendecki e Karlheinz Stockhausen. La **performance** è un’esplorazione delle possibilità sonore.
Dietro le quinte della composizione
Nelle note del programma, il compositore ha rivelato di aver ricevuto l’invito a comporre per 50 pianoforti durante il lockdown nella sua casa in Marocco. La sua speranza era creare qualcosa di **potente** e profondo, una ricerca che si riflette nella musica.
Nonostante la precisa accordatura degli strumenti, i suoni ricordano qualcosa di radicalmente cambiato. I 25 musicisti aggiuntivi hanno avuto un ruolo importante. Flautisti che suonavano tamburi a mano e violoncellisti che grattavano i piatti con i loro archi hanno creato un’atmosfera unica. L’uso di guanti neri da parte dei pianisti ha ulteriormente **amplificato** l’esperienza.
- I pianoforti creano un suono potente.
- L’illuminazione è sottile.
- L’ensemble offre suoni inaspettati.

