GIGI DI FIORE E IL SUO NUOVO LIBRO: IL GERARCA CHE SFIDò MUSSOLINI

Giovedì 20 ottobre si terrà alla Libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri (NA) la presentazione della nuova uscita di Gigi Di Fiore “il gerarca che sfidò Mussolini”

Il nuovo libro di Gigi Di Fiore, “il gerarca che sfidò Mussolini” cheampliando il suo campo di ricerca, stavolta si occupa del fascismo delle origini a Napoli e nel Sud, in occasione del centenario della marcia su Roma che ricorre il 28 ottobre prossimo.

In occasione del centenario della marcia su Roma, Di Fiore, grazie a una ricerca su atti processuali rimasti finora sepolti nell’Archivio di Stato di Napoli e negli archivi comunali, e fonti giornalistiche dell’epoca, svelando una storia dimenticata sul fascismo delle origini.

Il libro è la biografia completa di Aurelio Padovani, il gerarca napoletano tra i fondatori del Fascio nella sua città entrato in contrasto con Mussolini sulla gestione del partito nel Mezzogiorno, morto in circostanze drammatiche per il crollo del balcone della sua casa nel quartiere di Santa Lucia a Napoli 16 giugno 1926.

Nell’ottobre del 1922, il Partito fascista raduna le sue forze a Napoli, in quella che appare una dimostrazione intimidatoria in vista della marcia su Roma. Tra gli organizzatori dell’adunata c’è uno dei capitani del Sud, leader del fascismo campano delle origini: il gerarca Aurelio Padovani.

Volontario della guerra di Libia e reduce della Grande guerra, Padovani è un antisocialista feroce con un grande ascendente sui lavoratori napoletani, tanto che lo vuole accanto a sé nella sua scalata verso Palazzo Chigi, che non può fare a meno di sostegni nel Mezzogiorno. Ma il rapporto si sfalderà ben presto perché il duce e Padovani hanno idee molto diverse su come ampliare la base elettorale del partito. In opposizione a Mussolini, Padovani non voleva avere nulla a che fare con i nazionalisti con cui Mussolini voleva allearsi, perché secondo Padovani rappresentavano il potere rancido ed elitario del Sud mentre Padovani sogna un partito repubblicano.

La tensione tra i due si fa sempre più fitta finché il Padovani viene espulso dal partito e pochi giorni dopo lui e alcuni dei suoi fedeli collaboratori rimangono uccisi nel crollo del balcone della sua casa in via Orsini a Napoli. Ci sono molte teorie sul crollo del balcone la prima che si vede è mostrata dalla folla che si raccoglie sotto casa del ribelle e sospetta un attentato con la ricerca di un colpevole.

La teoria dell’attentato viene smontata dalle indagini e in seguito dal processo, il regime nasconderà tutti i contrasti pregressi e la morte di Padovani non avrà mai un colpevole. Il libro verterà su una domanda specifica: come sarebbe stato il fascismo se il balcone non fosse crollato?

Luigi Di Fiore è un giornalista e saggista italiano dedicandosi anche alla ricerca storica di cui i temi principali sono: storia del Sud Italia, storia e vicende della Camorra e il Risorgimento italiano, fine del regno delle due Sicilie e brigantaggio postunitario. Proprio su questi temi ha pubblicato:

Potere camorrista, Io Pasquale Galasso, Pontelandolfo e Casalduni un massacro dimenticato, La camorra e le sue storie, Gli ultimi giorni di Gaeta, Storia del Napoli – Una squadra, una città, una fede, Pandemia 1836 – La guerra dei Borbone contro il colera, Napoletanità – dai Borbone a Pino Daniele viaggio nell’anima di un popolo, Briganti! Controstoria della guerra contadina nel Sud dei Gattopardi, queste sono solo alcune delle opere scritte dall’autore campano.

La sua attività lo vede anche come blogger del giornale online Il Mattino dove si occupa di curare le rubriche Controstorie e CrimiNapoli, una storia della camorra a puntate.

Il libro è uscito dalle stampe e la sua presentazione avverrà a Napoli il 20 ottobre alla Libreria Feltrinelli di Piazza dei Martiri. A intervistare l’autore ci saranno Francesco De Core, Paolo Macry e Antonio Ferrara.

Questo libro è stato per l’autore l’occasione per raccontare cosa fu il fascismo delle origini al Sud e a Napoli, con contesti, nomi e personaggi che chi ama la storia del Mezzogiorno e vuole comprenderla con i suoi trasformismi ricorrenti, non può ignorare.

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2022-10-14

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