Il festival di musica classica La Folle Journée, diretto da René Martin, ha recentemente affrontato accuse riguardanti la gestione del figlio e il compenso salariale. Secondo il CREA, gli amministratori hanno ricevuto la lettera di dimissioni di Martin e «ne hanno preso atto». Il Consiglio di amministrazione ha dichiarato di voler collaborare con le collettività e i partner per garantire la continuità delle attività del festival e preservare un’équipe «ricognizione in Francia e all’estero».
Il CREA ha espresso rammarico per l’andamento della situazione, sottolineando l’importanza di mantenere la qualità e la continuità della manifestazione. René Martin ha affermato di voler «versare un’opera artistica» e di affrontare le accuse con serietà, sottolineando la necessità di una «dimostrazione della realtà e qualificazione dell’accusa».
La sindaca di Nantes, Giovanna Rolando, ha annunciato la «collaborazione definitiva con René Martin», evidenziando la responsabilità del CREA nel garantire la sicurezza dell’organizzazione di La Folle Journée. È stata ribadita la necessità di prendere decisioni per proteggere lo status quo.
L’autorità cittadina presenterà le conclusioni relative all’audit interno e trasmetterà le disposizioni procedurali dell’articolo 40. Questo documento rivela l’importanza dei principi di «esemplarità, rispetto dei diritti dei lavoratori e lotta contro le violenze sessuali» all’interno dell’organizzazione.
Un clima di lavoro «molto difficile» è stato descritto, con riferimenti a umiliazioni e a un direttore artistico considerato «onnipotente». Le accuse di «porosità dell’occupazione e del personale» offrono un quadro complesso della situazione attuale.
René Martin, 75 anni e vincitore del Premio Fondateur al festival La Roque d’Antheron, ha negato di aver mai umiliato qualcuno e ha affermato di non aver mai avuto problemi diretti con i dipendenti, assicurando la sicurezza e la continuità di La Folle Journée e della cultura musicale francese.

