La giornalista Greta Beccaglia.

CONDANNATO A UN ANNO E SEI MESI IL TIFOSO DELLA FIORENTINA

Martedì 20 dicembre, il Gup di Firenze ha deciso che il tifoso della Fiorentina, accusato di violenza sessuale dalla giornalista Greta Beccaglia dovrà pagare le spese processuali, risarcire i danni morali e materiali della donna, dell’Ordine e sindacato e delle parti civili, oltre a scontare una pena di un anno e sei mesi di reclusione. In particolar modo, l’uomo dovrà versare a Beccaglia 10.000 euro e 5.000 euro ciascuno all’Ordine Nazionale dei giornalisti e alla Federazione nazionale della stampa italiana, parti civili al fianco della cronista, e parteciperà a specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per il reato di violenza sessuale.

Il misfatto è accaduto a fine novembre 2021, fuori dallo stadio di Empoli, quando il ristorante marchigiano quarantaseienne Andrea Serrani toccò il sedere alla giovane reporter mentre era impegnata in una diretta televisiva per l’emittente Toscana Tv, subito dopo la partita Empoli-Fiorentina.

In aula, a sostenere la giornalista, c’erano Giampaolo Marchini, presidente dell’Odg Toscana, per il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e Sandro Bennucci, Presidente dell’Associazione Stampa Toscana, in rappresentanza della Federazione nazionale della Stampa italiana. Il Cnog e la Fnsi hanno ringraziato l’Assostampa e l’Ordine della Toscana, che hanno presieduto come parte civile in ogni iniziativa a sostegno della collega. Un ringraziamento particolare all’avvocato Giulio Vasaturo. “L’invito a tutte le colleghe e i colleghi” – concludono i due organismi di categoria – “è a denunciare sempre ogni tentativo di intimidazione, minaccia o aggressione perché ognuno di questi episodi è un attacco non solo al singolo operatore dell’informazione, ma a tutta la categoria dei giornalisti”. La Baccaglia, invece, ha dichiarato: “Sono molto felice perché un diritto violato è stato portato all’attenzione della magistratura e soprattutto è stato mandato il messaggio che ciò che è successo a me non sia stata una goliardata. È una vittoria di tante donne che spero possano denunciare senza avere paura. Toccare il corpo di una donna o di un uomo senza il consenso non è accettabile” aggiungendo che il risarcimento lo devolverà in beneficenza.

Ma non è tutto, purtroppo, perché poco dopo la sentenza la giornalista ha iniziato a ricevere minacce, offese e frasi poco carine sui social, del tipo “Spero ti stuprino” oppure “Vergogna” o ancora “Salutami tuo padre” sapendo che il suo papà è morto. Si tratta dei soliti haters, i famosi leoni da tastiera, che fanno parlare le mani nel momento in cui non hanno il coraggio di far parlare la bocca.

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2022-12-23

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