
Siamo gli ultimi in Europa per quanto riguarda la variazione degli stipendi negli ultimi vent’anni: la petizione di change.org
Il sito change.org ha lanciato una nuova petizione contro il mancato aumento dei salari in Italia, reso ancor più grave dall’impietoso confronto con gli altri paesi dell’Unione Europea: L’OCSE fa notare come la media degli stipendi dal 1990 al 2020 in Italia sia aumentata solamente del 2,9%, a fronte, per esempio, del 33,7% della Germania e del 31% della Francia.
Secondo change.org, una situazione gravissima: “L’Italia è tra i paesi d’Europa in cui i lavoratori sono più poveri: il 23% di loro guadagna meno di 780 euro al mese, 1 su 3 guadagna meno di 1000 euro al mese. Negli ultimi 30 anni non solo i salari non sono aumentati, sono addirittura diminuiti. Il tutto avviene mentre l’inflazione galoppa e le bollette sono diventate insostenibili per individui e famiglie.” Quindi si richiede una soluzione tempestiva: “Chiediamo subito al Governo di introdurre anche in Italia il salario minimo, come esiste già in 21 su 27 paesi dell’Unione Europea, per garantire a chi lavora una vita dignitosa.”

Come mai gli stipendi in Italia sono così bassi? L’imposizione fiscale è senza dubbio molto elevata. Spesso non è semplice fare dei paragoni tra Paesi. Le leggi che regolano il fisco sono complesse e variano da Stato a Stato. Posto che conosciamo la tassazione e lo stipendio medio di un determinato Paese per una singola categoria di lavoratori (di un lavoratore single, ad esempio, come visto con l’Ocse), cosa accadrebbe se provassimo a simulare le tasse per uno stipendio di 28mila euro lordi in Italia, Germania e Spagna? Si tratta di una semplificazione (a cui sfuggono dettagli come bonus ed esenzioni), che però può dare un’idea sommaria di quanto rimane di netto, a parità di busta paga, ma in paesi differenti. Con uno stipendio di 28mila euro lordi, diviso per 14 mensilità:
Un lavoratore italiano guadagna circa 1.520 euro netti al mese;
Un lavoratore spagnolo circa 1.680 euro netti al mese;
Un lavoratore tedesco circa 1.730 euro al mese.
Questa è solo una simulazione che tiene conto in generale delle leggi fiscali dei Paesi di riferimento.
Ma dunque cosa si può fare per aumentare gli stipendi? Innanzitutto diminuire la pressione fiscale, contrastando l’evasione dall’altro lato; in ogni caso rimane il bisogno di risorse. Ad esempio, secondo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi servirebbero 16 miliardi di euro per tagliare i contributi fiscali solo per i redditi fino ai 35mila euro, garantendo, di fatto, una mensilità in più in busta paga a questa fascia di lavoratori senza gravare sulle aziende. É complicato trovare le risorse, ma dal contrasto all’evasione fiscale (e gestendo gli sprechi) si potrebbe ricavare molto.
L’ultima “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva” del Ministero dell’Economia e delle finanze relativa al 2018 dice che il totale delle tasse evase in Italia è stato di 102,8 miliardi di euro. In media, tra il 2016 e il 2018 lo Stato ha incassato oltre 94 miliardi di euro di imposte in meno. Le tasse più evase sono l’Irpef da lavoro autonomo (33,1 miliardi di euro) e l’Iva (34,4 miliardi di euro). In ogni caso, negli ultimi anni sono stati fatti dei passi in avanti e il contrasto all’evasione ha permesso allo Stato di recuperare tra il 2014 e il 2018 circa 6,7 miliardi di euro.