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Erdogan deciderà se votare nella Cipro occupata dalla Turchia?

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Domenica, i turco-ciprioti si recheranno alle urne per eleggere un nuovo leader. Tuttavia, storicamente, il governo turco ha avuto l’ultima parola, indipendentemente dal risultato. La vittoria di un candidato progressista potrebbe segnalare un cambiamento significativo.

La Repubblica Turca di Cipro del Nord (TRNC) ha dichiarato l’indipendenza nel 1983, quasi un decennio dopo l’intervento militare della Turchia nel 1974, a seguito di un colpo di stato sostenuto dalla giunta militare greca. Da allora, la parte settentrionale dell’isola è sotto il controllo turco.

Attualmente, la Turchia è l’unico Paese a riconoscere la TRNC, mentre nessun altro Stato, compresi gli Stati membri dell’UE, ha esteso il riconoscimento diplomatico.

La spartizione di Cipro continua a lasciare ferite aperte, poiché Nicosia è stata l’ultima capitale dell’UE a essere divisa. I greco-ciprioti del sud sono riconosciuti a livello internazionale come Stato membro dell’UE, ma gli sforzi di riunificazione si sono ripetutamente bloccati.

Due candidati sono in competizione per la posizione: il conservatore in carica Ersin Tatar e il socialista Tufan Erhürman, con quest’ultimo in vantaggio di 10 punti negli ultimi sondaggi d’opinione. Al primo turno è necessaria la maggioranza assoluta; in caso contrario, si terrà un ballottaggio la settimana successiva.

Tuttavia, gli analisti si interrogano sulla reale autonomia dei vincitori. George Tsogopoulos della Fondazione ellenica per la politica europea ed estera (ELIAMEP) ha dichiarato: “La storia ha dimostrato che, indipendentemente dal risultato, la Turchia è l’attore principale. E l’ultima parola spetta al presidente Recep Tayyip Erdoğan”.

L’AKP del presidente Erdoğan sostiene di proteggere i turco-ciprioti, ma è stato accusato di intromettersi negli affari comunitari, inclusa l’influenza sulle elezioni.

I tartari, apertamente sostenuti dal governo turco, sostengono la posizione ufficiale di Türkiye sul conflitto di Cipro: una soluzione a due Stati. Erhürman, al contrario, propone una soluzione federale basata sugli standard delle Nazioni Unite e con un forte sostegno da parte dell’UE: un’unione binazionale e bicomunitaria.

Elias Demetriou, capo del dipartimento di riconciliazione del partito di sinistra cipriota AKEL, ha dichiarato a Euractic che Erhürman ha esperienza e ha partecipato ai negoziati per la riunificazione di Crans-Montana nel 2017. Tuttavia, ha avvertito che la questione chiave è fino a che punto il prossimo leader turco-cipriota rappresenterà i turco-ciprioti e non sarà “un burattino di Erdoğan, come nel caso dei tartari”. Ha aggiunto che nessun leader turco-cipriota è stato rieletto dal 2005, suggerendo che un cambio di leadership potrebbe essere imminente nell’area dell’Isola Afrodite occupata dai turchi.

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