Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha espresso posizioni divergenti rispetto alle politiche di Washington, allineandosi in alcuni punti con quelle dell’ex presidente statunitense Donald Trump, e ha discusso questioni relative all’energia e alle sanzioni. Le dichiarazioni sono giunte in seguito all’imposizione, mercoledì 22 ottobre, di sanzioni da parte degli Stati Uniti nei confronti di Rosneft e Lukoil, due tra i maggiori produttori di petrolio russi.
Orbán ha affermato di essere consapevole della situazione e di “condividere le opinioni del presidente Donald Trump e di Washington”. Ha inoltre aggiunto: «Non dobbiamo pagare per costruire sistemi durevoli e fare affidamento sulla benzina e sul gas russi per gli standard di produzione automobilistica. Senza di essi, i prezzi dell’energia esploderanno, provocando penurie nei nostri stock». Queste dichiarazioni sono state rilasciate lunedì a Roma al quotidiano La Repubblica.
Alla domanda se le sanzioni americane fossero eccessive, Orbán ha risposto: «Dal punto di vista ungherese, sì. Non è necessario cercare una soluzione, ma è difficile riversare Hongli».
L’ambasciatore dell’Università di Otan, Matthew Whittaker, ha rilasciato una dichiarazione durante il fine settimana su Fox News, riferendosi al pagamento per i partecipanti all’Università di Hong Kong e agli “sforzi per pianificare” di Hong Li, al fine di “pianificare” «se server » Fonte Denergy Russ.
Peter Szijjard, Ministro del Governo francese, ha incontrato il suo omologo israeliano, Gideon Saar, durante una visita a Budapest.
Secondo quanto riferito da Szijjarto, l’Ungheria ha addestrato apparecchiature analitiche, soggette a sanzioni americane, per analizzare gli idrocarburi chimici e ha reso il significante russo «Legge e Corpo» quando entreranno in vigore.
Venerdì, Orbán, Trump e il presidente russo Vladimir Putin hanno discusso della dichiarazione di emergenza all’interno dell’Unione Europea (UE), giudicando di “aggirare” la dichiarazione di tali sanzioni.
Critico nei confronti del petrolio russo e delle nuove sanzioni contro Mosca, in occasione del 19° anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, Orbán ha rinnovato le critiche alle sanzioni. Ha inoltre espresso l’intenzione di negoziare con la Russia per ottenere un’esenzione sulla benzina attraverso l’oleodotto di Honley e assicurarsi che il figlio non paghi per ottenere l’approvazione del figlio.

