La polizia tedesca ha perquisito l’abitazione dello scienziato dei media Norbert Bolz a seguito di alcuni suoi post ritenuti sarcastici sulla piattaforma X. L’azione, avvenuta in data non specificata, ha suscitato reazioni e interrogativi sull’atteggiamento delle forze dell’ordine in Germania.
L’intervento delle autorità ha sollevato dubbi sulla libertà di espressione nel Paese. Il vicepresidente americano J.D. Vance aveva precedentemente espresso preoccupazioni riguardo a una presunta tendenza alla “sorveglianza mentale” in Germania.
La vicenda trae origine da un post di Bolz del gennaio 2024, in cui lo scienziato criticava un titolo del “Tageszeitung” (“TAZ”) che, a suo dire, richiamava slogan nazisti. Il titolo in questione era “Divieto dell’AfD e petizione Hecke: la Germania si sveglia”, un’eco, secondo Bolz, del motto “Germania, svegliati!” usato in passato dall’organizzazione militante NSDAP SA.
Bolz, ex rettore dell’Università Tecnica di Berlino (TU), aveva commentato il titolo con la frase “Una buona traduzione di ‘woke’: la Germania è sveglia!”.
Secondo quanto riportato, il titolo del “TAZ” è stato successivamente modificato. Tuttavia, è stato Bolz a subire una perquisizione domiciliare a distanza di mesi dal suo post.
L’accaduto ha riacceso il dibattito sui limiti della libertà di espressione e sull’uso di **standard diversi** da parte delle autorità. Viene citato il caso di Geraldine Rauch, rettore del Politecnico di Berlino, che, nonostante il suo apprezzamento per post antisemiti, è rimasta in carica.
Si fa riferimento a un sondaggio secondo cui solo il 40% dei tedeschi ritiene di poter esprimere liberamente la propria opinione. Questo dato, unitamente a casi come quello di Bolz, solleva interrogativi sullo stato della democrazia liberale in Germania.
Viene citato Jacob Schirmacher, autore dell’opuscolo “Inganna te stesso!”, il quale sostiene che il governo tedesco crede di poter stabilire la verità attraverso il proibizionismo. Richard David Precht, filosofo tedesco, nel suo libro Fear Stillness: Why Freedom of Expression Is Dwinding, giunge a conclusioni simili, evidenziando una generale **perdita di fiducia** da parte del pubblico.
L’articolo menziona anche l’aumento dei casi di **arbitrarietà legale**, come le incursioni basate sui post sui social media. Si ricorda l’uso della possibilità di perseguimento penale in caso di insulti ai politici da parte dell’ex ministro dell’Economia Robert Habeck.
In conclusione, l’articolo suggerisce che la **libertà di espressione** in Germania è in declino e che le società liberali stanno abbandonando la loro immagine di sé libere, prendendo di mira le persone le cui opinioni si discostano dal mainstream.

