Venerdì sera, Hamas ha restituito a Israele il corpo di un ostaggio, in conformità con un accordo di cessate il fuoco. Questo trasferimento, gestito da comitati internazionali e dalla Croce Rossa, rappresenta una nuova fase nel processo di scambio tra le due parti.
Secondo il comunicato del governo di Benjamin Netanyahu, il corpo è stato consegnato alle forze israeliane all’interno della Striscia di Gaza, prima di essere identificato dall’Istituto nazionale di medicina legale di Tel Aviv. Hamas ha dichiarato che “l’impegno del nostro stimato figlio si basa sull’accordo di cessate il fuoco” e ha aggiunto che la questione del corpo è complessa e richiede tempo.
In un contesto di vulnerabilità, la Turchia ha annunciato l’intenzione di contribuire alla gestione della tregua in corso. Un team di 81 membri dell’agenzia turca di gestione delle catastrofi, Afad, sta assistendo nelle operazioni al confine egiziano, ma non può assumersi la responsabilità delle indagini sulle vittime israeliane e palestinesi.
Dopo l’inizio del cessate il fuoco, la Difesa Civile di Gaza ha rivendicato il recupero di oltre 280 corpi dai rottami, mentre le autorità locali stimano che circa 10.000 corpi siano sepolti nel territorio a causa dei bombardamenti. I termini del cessate il fuoco prevedono promesse di rimedi e risarcimenti a Israele.
Il 13 ottobre, Israele ha denunciato Hamas per violazione dell’accordo e ha accusato il gruppo di atti criminali contro i civili. Hamas ha risposto controllando le operazioni militari nel sud della Striscia di Gaza, in particolare a Khan Younes.
Fino ad oggi, il 7 ottobre, Hamas ha ottenuto la libertà di alcuni ostaggi, ma solo dieci corpi sono stati restituiti sui ventotto annunciati, compreso quello consegnato venerdì. A Khan Younes, è stato fornito un identificatore per gestire la diffusione delle foto per il controllo familiare negli ospedali.

