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Heinesen, il Nobel rifiutato: storia di un gigante faroese

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Un nuovo sguardo al romanzo “Noatun” di William Heinesen, figura chiave della letteratura delle Isole Faroe, offre uno spaccato sulla società arcaica pre-occupazione inglese. L’opera, tradotta di recente, esplora le dinamiche di un gruppo di persone che affrontano le difficoltà della vita in un ambiente isolato. Heinesen, che scriveva in danese, ha contribuito significativamente a far conoscere la cultura faroese al di fuori dell’arcipelago.

L’eredità di William Heinesen: Un ponte tra le Faroe e il mondo

Nato a Torshavn nel 1900, in una capitale con soli 1600 abitanti, William Heinesen ha avuto un’educazione bilingue che lo ha portato a scegliere il danese come lingua di espressione letteraria. Nonostante le Faroe facciano parte del Regno di Danimarca, con il faroese riconosciuto come lingua principale dal 1948, Heinesen sentiva l’esigenza di rivolgersi a un pubblico più ampio. La sua opera è stata cruciale per far conoscere le Isole Faroe al di fuori dei suoi confini, aprendo una finestra su una cultura ricca di tradizioni orali.



Heinesen, figlio di un commerciante e armatore, utilizzava il danese in famiglia, mentre il faroese era la lingua comune tra i suoi coetanei. Questa dicotomia linguistica rifletteva la realtà coloniale in cui la lingua danese era predominante nelle istituzioni scolastiche e governative. La sua scelta di scrivere in danese, pur controversa, gli permise di raggiungere un pubblico internazionale e di raccontare la storia delle Faroe a un pubblico più vasto.

“Noatun”: Uno sguardo alla vita nelle isole

Inizialmente, le opere di Heinesen non riscossero grande popolarità nelle Isole Faroe, anche a causa delle sue posizioni politiche considerate troppo di sinistra o delle critiche verso le sette religiose. Tuttavia, il suo romanzo “Noatun” rappresenta un’importante testimonianza della vita nell’arcipelago. Il libro evoca un mondo arcaico, che stava scomparendo rapidamente con l’arrivo degli inglesi nel 1940. Heinesen descrive la dura realtà degli abitanti, le difficoltà economiche e le sfide imposte dalla natura. La recente traduzione dell’opera offre al pubblico moderno l’opportunità di immergersi in questo mondo lontano.

“Se un faroese deve vincere un premio, deve essere colui che scrive in lingua faro.”

Nel 1977, Heinesen chiese di essere rimosso dalla lista dei candidati al Premio Nobel per la Letteratura, sostenendo che il riconoscimento doveva andare a uno scrittore che utilizzasse la lingua faroese. Questo gesto dimostra il suo profondo legame con la sua terra e il suo desiderio di promuovere la cultura faroese attraverso la sua lingua. Il suo attaccamento alla lingua faroese si manifesta nella sua insistenza che il riconoscimento letterario dovrebbe andare a coloro che scrivono nella lingua madre.

L’eredità culturale e il suo impatto

Heinesen vedeva Copenaghen come una porta verso il mondo. All’età di 16 anni, frequentò una scuola di commercio nella capitale danese, ma il suo desiderio era quello di diventare scrittore. Si affidò a un ambiente metropolitano per realizzare le sue ambizioni.

  • Sviluppare le sue ambizioni come scrittore.
  • Trovare una piccola sfera culturale senza editori tradizionali.
  • Promuovere le Isole Faroe e la loro gente.

Le Isole Faroe e la loro gente, erano un mondo esotico sconosciuto che voleva aprirsi ai danesi.

A differenza dell’Islanda, le Isole Faroe erano un gruppo etnico senza un libro scritto. La cultura dell’isola è stata tramandata per via orale. Il lavoro di Heinesen ha contribuito a colmare questa lacuna, trasformando le tradizioni orali in una forma letteraria accessibile a un pubblico più ampio. Il suo contributo alla letteratura faroese è incommensurabile, aprendo la strada a generazioni future di scrittori. “Noatun”, in particolare, si distingue per la sua capacità di catturare l’essenza della vita nelle isole, offrendo uno sguardo autentico e commovente sulla cultura faroese. L’attenzione ai dettagli e la capacità di creare personaggi memorabili hanno reso l’opera di Heinesen un classico della letteratura nordica.

William Heinesen – Fellow che ha respinto il premio Nobel


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