
La “Sagra del pesce” mobilita quartiere, città e turisti.
Sabato 20 e domenica 21 agosto, nel Borgo Sant’Elia a Cagliari, ha avuto luogo la 12^ “Sagra del pesce”. La piazza antistante il Centro Culturale “Lazzaretto” è chiusa al traffico, si parcheggia nel borgo e si fa l’ultimo tratto a piedi. L’odore di frittura di pesce ti accoglie piacevolmente nonostante il vento di maestrale tenti di disperderlo. La gente è ovunque: sotto il palco del karaoke, davanti allo schermo allestito da Sky per vedere la prima partita in casa del Cagliari, in fila ordinatamente per ottenere un vassoio di pesce, seduta ai tavoli per consumarlo al fresco in una bella serata d’altri tempi.
Questo delizioso Borgo, in origine un piccolo villaggio di pescatori, sorge nella zona più a sud di Cagliari e, come una penisola dentro la città, si prolunga verso il colle di Sant’Elia e la sua scogliera, verso Calamosca e il suo faro, affacciandosi sul mare.
Le strade strette si incrociano costruendo piccoli labirinti urbani, il vento si insinua tra i palazzi e porta con sé il profumo della salsedine. I vicoli sfociano nel piazzale centrale, situato proprio di fronte al mare, dove sorge il Lazzaretto, antica area di ricovero risalente al 1600, oggi centro comunale d’arte e cultura.
Uno spazio a Cagliari ma separato dal resto della città, protetto dalla Chiesa di Sant’Elia, dalla Torre del Prezzemolo o di Cala Bernat in Via Borgo Sant’Elia e dal Fortino di Sant’Ignazio sul Colle Sant’Elia, senza dimenticare il Faro e lo stadio dal quale si sentono le urla dei tifosi quando segna la squadra rossoblu. Un luogo incantevole che sarà molto più raggiungibile quando sarà terminata la passeggiata che condurrà dal Porto di Cagliari a Su Siccu, Padiglione Nervi e Sant’Elia.
Tra la gente, si aggirano le “magliette celesti” degli organizzatori. Sono tantissimi. Si danno da fare tra i tavoli, in piazza ma soprattutto dentro una nuvola di fumo intenti a cucinare il pesce. Uno spettacolo nello spettacolo. Calamari, gamberetti locali, spigole, orate, muggini. Incontro due degli organizzatori per chiedere loro qualche dato in più. Marcello “Billo” Vistosu e Andrea Loi, il presidente della Associazione Sagra del pesce Sant’Elia.
Sono visibilmente stanchi ma orgogliosi per riuscire a portare avanti da anni questa iniziativa che dà lustro al Borgo. L’Associazione si compone di venticinque persone che con mogli e figli supera il centinaio di volontari. Un impegno che dura tutto l’anno ma ha il suo clou dal venerdì precedente ai due giorni della festa. Duemila chili di pesce, mille litri di vino, ottocento litri di olio, diecimila persone al giorno per un totale di ventimila. Costi per quarantamila euro, a causa della triplicazione dei prezzi dell’olio e di altri generi alimentari per la guerra in Ucraina. Una mano d’aiuto da tutti, ad iniziare dai pescatori, passando per il Mercato civico, fino al Comune.
Questa festa rappresenta un momento di riscatto per un quartiere che talvolta appare discriminato e invece si dimostra accogliente non solo con gli abitanti del Borgo e i cagliaritani ma anche con i turisti inglesi, francesi, tedeschi in fila per gustare del prelibato pesce.
E mentre il Cagliari batte il Cittadella 2-1 e festeggia la prima vittoria in campionato di serie B, i giovani ballano e cantano col karaoke nella piazza del Borgo Sant’Elia.
Chi volesse mettersi in contatto con l’Associazione Sagra del pesce Sant’Elia, può cercare i riferimenti in Instagram e Facebook.








