Rodolfo e Mimì affascinano il pubblico sotto Natale. L’opera di Giacomo Puccini, per la ventottesima volta rappresentata a Cagliari, chiude in bellezza il 2023 del Teatro Lirico.
Il giudizio del pubblico è unanime: “bravo Matteo Desole che interpreta Rodolfo, ma Carolina Lopez Moreno che interpreta Mimì è semplicemente fantastica”. Questi gli interpreti il 23 dicembre che si sono alternati a Francesco Demuro e Marigona Querkezi nei due ruoli principali.
L’opera di Giacomo Puccini è rappresentata per la ventottesima volta a Cagliari. “La Bohème”, per quei due o tre che non conoscono la storia, non ha niente a che vedere con la Boemia o con gli zingari. Si svolge a Parigi nel 1830 e racconta di un gruppo di artisti che praticano una vita zingaresca. La storia è romantica quanto triste. Il pubblico lo sa, è preparato. Ineluttabilmente lei, Mimì, morirà di tubercolosi, circondata dall’affetto dei suoi amici e dal suo amato che, sapendola malata, ha provato ad allontanarla da sé e soprattutto dalla soffitta gelida, di una Parigi ben lontana dall’emergenza climatica di due secoli dopo.
L’opera si articola in quattro quadri. Particolarmente vivace il secondo ambientato al Caffè Momus. Forse per la presenza delle voci bianche, del clima festoso di gente che si diverte, per le scenografie e i costumi molto colorati e apprezzati. Forte il contrasto col terzo quadro grigio, sotto la neve, con lattaie e doganieri dove Rodolfo e Marcello mettono a nudo i loro sentimenti per Mimì e Musetta. Il primo e il quarto sono ambientati nella soffitta. Il primo vede la nascita dell’amore tra Rodolfo e Mimì, il quarto vedrà la morte della protagonista per il male del tempo.
Per gli amanti di Puccini, giusto ricordare le più celebri arie: Che gelida manina, aria di Rodolfo (quadro I), Sì, mi chiamano Mimì, aria di Mimì (quadro I), O soave fanciulla, duetto tra Rodolfo e Mimì (quadro I), Quando men vo, valzer di Musetta (quadro II), Donde lieta uscì, aria di Mimì (quadro III), Vecchia zimarra, aria di Colline (quadro IV), Sono andati? Fingevo di dormire, assolo di Mimì (quadro IV).
La storia d’amore tra il poeta e la ricamatrice di fiori, nasce ad opera del libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger “Scene della vita di Bohème” e rappresentata per la prima volta nel 1896. Ma è curiosa la storia, riportata nel volumetto edito dal Teatro Lirico di Cagliari, ricco di tanti spunti.
“La Bohème” nasce da una sfida fra Giacomo Puccini e Ruggero Leoncavallo, i quali gareggiarono a scrivere contemporaneamente due opere omonime tratte dalla stessa fonte. Dopo oltre un secolo l’opera di Puccini è ancora fra le più popolari al mondo, mentre quella di Leoncavallo non ha mai avuto molto successo. Puccini inizialmente, non avendo letto il romanzo di Murger, pubblicato circa cinquant’anni prima a puntate come si usava un tempo, non è interessato a musicare l’opera che gli propone Leoncavallo. Ma dopo aver letto il testo originale, se ne innamora e l’editore Giulio Ricordi gli mette a disposizione Giacosa e Illica (quanto di meglio c’era all’epoca su piazza) per realizzare il libretto. Puccini brucerà sul tempo Leoncavallo, arrivando prima di quindici mesi.
Dal 21 al 30 dicembre, al Teatro Lirico di Cagliari, La Bohème, chiude una splendida e ricca stagione. Sono già in vendita gli abbonamenti per la stagione del 2024.