Madri Fondatrici D’Europa e Federalismo

Madri Fondatrici D’Europa e Federalismo

Mercoledì 8 marzo, nella Sala Consigliare del Comune di Elmas, subito dopo l’inaugurazione della prima “panchina blu d’Europa” in Sardegna, si è svolto un ampio dibattito sull’Europa e il Federalismo europeo.

Far coincidere l’evento con la Giornata Internazionale delle Donne è stata una scelta scaturita dal desiderio di incentrare parte del dibattito sulla figura delle Madri Fondatrici d’Europa.

Molto spesso, infatti, quando si parla della creazione dell’Europa e del Movimento Federalista Europeo, si pongono in primo piano i Padri Fondatori, dimenticando che le donne hanno avuto un ruolo centrale in questo processo. 

Ed ecco allora che ci si ritrova, in qualche modo, di fronte al problema sulla parità tra uomo e donna.

Ottenere la parità, concordano i presenti, porterebbe grandi benefici sia in ambito economico, sia per la collettività e soprattutto per le donne che hanno difficoltà a trovare un lavoro (paritario). Per “risolvere” questo problema, l’Europa ha stanziato dei fondi, che hanno sicuramente migliorato la situazione, ma non è abbastanza.

L’assessora alla Cultura e alle Pari Opportunità, Fabiola Nucifora, afferma – “Bisogna riconoscere il contributo storico delle Madri Fondatrici d’Europa e, tramite la loro vita, è necessario capire come il cammino verso la parità tra uomo e donna sia ancora da raggiungere pienamente”.

Ad omaggiare le Madri Fondatrici e per ricordare il loro operato, sempre nell’Aula consiliare, è stata ospitata la mostra itinerante creata da Maria Pia Di Nonno, grazie al prezioso aiuto di Giulia Del Vecchio che si è occupata dei disegni.

Tra le protagoniste della mostra: Ursula Hirschmann e Ada Rossi, conosciute come le “postine di Ventotene” per aver trasportato in giro per l’Europa il Manifesto di Ventotene; Sophie Scholl, appartenente al gruppo “La Rosa Bianca” fu uccisa da un gruppo di nazisti mentre distribuiva volantini che inneggiavano la pace, la libertà e la solidarietà tra i popoli; Sofia Corradi, professoressa che creò e fece approvare il progetto Erasmus; Simone Veil Jacobs, prima Presidente del Parlamento Europeo eletto a suffragio universale diretto.

Tutte queste donne e tante altre appartengono ad un pezzo di storia che troppe poche persone conoscono, ma le loro vite ci dimostrano come tutti possiamo contribuire, in qualsiasi ambito della vita, allo sviluppo dell’Europa.

Per quanto riguarda il Movimento Federalista Europeo, Vincenzo Di Dino, segretario della sezione di Cagliari sottolinea – “La panchina blu è solo un simbolo, ma il messaggio federalista è molto più ampio”.

Ricorda, inoltre, come si stia chiedendo una modifica dei Trattati, in modo tale da rendere effettivamente democratica l’Europa, e anche la costruzione di una federazione perché “i singoli Stati, anche quelli più grandi, da soli non contano niente”.

Valentina Usai, componente del Comitato federale del Movimento Federalista, ci tiene a ribadire che “quello europeo è un processo storico che sin dal suo inizio, negli anni ’50 con il Manifesto di Ventotene, cambia continuamente. E sono i cittadini a dargli una direzione, decidendo come vorrebbero che fosse la loro “Casa Comune”.

Mette poi in luce alcuni aspetti che “spingono” ad avvicinarsi alla causa europea: l’aspetto di valore, l’integrazione assicura la pace tra i popoli; gli Stati da soli non contano nulla, non riescono a risolvere i problemi legati alla sopravvivenza dei propri cittadini. È, dunque, necessario condividere politiche e istituzioni; consolidamento dei rapporti tra Stati, imprese e cittadini. È stata, tra l’altro, anche creata una Corte di Giustizia che detiene poteri sovranazionali e che garantisce i diritti di tutti i cittadini, delle imprese e dei singoli Stati; la necessita di garantire a tutti diritti e pari opportunità, indipendentemente da sesso, genere, religione o lingua.

Purtroppo l’Europa non ha ancora tutti i mezzi necessari per risolvere tali questioni. Per esempio, per rispondere alle emergenze e rispondere alle richieste dei cittadini sarebbe necessaria l’abolizione del diritto di veto, esistono infatti ancora Stati che possono non approvare o non votare una legge. Basti pensare anche al fatto che il Consiglio Europeo, pur avendo ricevuto numerose richieste da parte dei cittadini, non abbia approvato un cambiamento per l’Europa (motivo per il quale si sta cercando di raccogliere firme per far sì che tali richieste vengano ascoltate).

Un ultimo punto su cui si è dibattuto è la questione dell’Europa delle Regioni.

A tal proposito c’è chi si dimostra pessimista – “Sembra quasi scontato che l’Europa sia unita, ma non è così. Non c’è più quel movimento e quel sentimento che aveva mosso i giovani del passato. E non c’è per la Sardegna la possibilità di modificare ciò che è stato fatto. Probabilmente non c’è la cultura giusta”.

La sindaca di Elmas, Maria Laura Orrù, si dimostra, al contrario, più fiduciosa – “Vedo molti giovani nelle piazze a manifestare per temi importanti, come l’ambiente o i diritti. La politica dovrebbe, forse, essere più vicina a loro, che vogliono cambiare il mondo ma non trovano gli strumenti giusti per farlo”.

Come sindaco, e ritornando al problema della parità, aggiunge – “A livello locale è sicuramente positivo che la maggioranza della Giunta sia formata da donne”; come membro dell’opposizione si sente invece di dire, riguardo il tema delle regioni – “A livello regionale, la Giunta Regionale naviga a vista, non ha un’idea, né un progetto chiaro per la Sardegna. Per quanto riguarda, per esempio, i trasporti interni con numerosi giovani (anche pendolari) costretti a viaggi lunghissimi, o la sanità che si trova allo sbaraglio. Anche l’ambiente e le politiche energetiche sono poco considerate.

È necessario, quindi, mettere una pezza sugli errori fatti e dare uno slancio alla regione”.

Al dibattito hanno preso anche parte: l’ex sindaco, consigliere regionale Valter Piscedda; l’attuale vicesindaco di Elmas Giacomo Carta; Anna Paola Marongiu, sindaco di Decimomannu e vicepresidente AICCRE Sardegna; Pinuccio Collu, già amministratore di Elmas e presidente del MFE Cagliari; Laura Pellegrini, studentessa e volontaria ACLI che ha raccontato la sua esperienza di studio, nel corso di alcuni seminari, a Kiev.

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2023-03-13

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