“La violenza nello sport: affrontarla per raggiungere il benessere”, è questo il tema del convegno che si terrà sabato 21 ottobre a Oristano, dalle 16:00 alle 19:00, presso l’Hotel Mistral 2, Via XX settembre. L’iniziativa rientra nell’ambito delle Settimane del Benessere Psicologico in Sardegna 2023, promosse dall’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna, in corso in tutta l’isola con iniziative in vari ambiti e modalità. Il convegno di Oristano, aperto tutte e tutti, prevede la consegna di una carta ECM dal valore di 10 crediti per gli/le iscritti/e dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna partecipanti.
L’evento, condotto da Angela Quaquero, Presidente dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna, prevede gli interventi di Gianna Manca, Psicologa, docente di coaching, Università di Verona; Federica Pilia, arbitra di calcio e Giovanni Pilia, atleta paraolimpico.
“La violenza nello sport, non solo in quello agonistico, ma anche in quello amatoriale, è purtroppo un fenomeno presente, a diversi livelli, spesso risultato di una competizione esasperata, da cui possono scaturire comportamenti aggressivi, pericolosi e inappropriati, quali tifo violento, conflitti fra genitori, insulti agli arbitri, esagerazione della prestazione, uso di sostanze illecite, con conseguenze anche drammatiche sullo sviluppo della personalità sia in chi esercita forme di sopraffazione, sia in chi le subisce: la presenza dello psicologo nelle scuole, nei centri sportivi, a qualsiasi livello, è necessario supporto per saperne riconoscere le manifestazioni e la fenomenologia, strumento fondamentale per poterla affrontare e controllare. Passo fondamentale per raggiungere il benessere, perché l’esercizio di attività sportive è fonte di crescita armonica e benessere psico-fisico“, ha affermato Angela Quaquero, Presidente dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna. “Occorre – ha aggiunto – aiutare, nelle forme e modalità appropriate, i giovani a utilizzare la propria forza e competitività in modo positivo, abbattendo le manifestazioni di violenza, rafforzando il senso di appartenenza e il sentimento generale di sicurezza”.
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