Una nuova controversia marittima è scoppiata al largo della costa di Gaza. La coalizione Agi-Freedom Flotilla ha denunciato l’intercettazione e il presunto attacco da parte delle forze israeliane a diverse imbarcazioni appartenenti alla loro flotta.
Accuse di Intercettazione in Acque Internazionali
Secondo le dichiarazioni della Flotilla, le navi “Gaza Sunbird, Ara al-Nazar e Anas al-Sharif” sarebbero state “attaccate e illegalmente fermate” da forze israeliane a circa 220 km (140 miglia nautiche) dalla costa di Gaza. La Flotilla contesta la giurisdizione israeliana in queste acque, sottolineando la natura pacifica e umanitaria della missione.
La coalizione insiste sul fatto che le navi non rappresentano alcuna minaccia e che il loro unico scopo è trasportare aiuti essenziali, come farmaci e integratori alimentari, destinati agli ospedali di Gaza. Le accuse sono state diffuse attraverso canali social, alimentando ulteriormente la tensione nella regione.
Obiettivo: Rompere il Blocco Navale
La missione della Flotilla, composta da circa 140 persone, mira a superare il blocco navale israeliano di Gaza e stabilire un corridoio umanitario permanente. Questo tentativo segue precedenti iniziative, come la flotta Sumud, che ha subito un destino simile la scorsa settimana. La Flotilla intende, con questa nuova spedizione, esercitare pressione affinché Israele allenti le restrizioni marittime imposte alla Striscia di Gaza.
La coalizione aveva annunciato di aver superato la soglia delle 140 miglia nautiche poche ore prima di denunciare l’attacco. Resta da vedere quali saranno le prossime mosse e le ripercussioni diplomatiche di questo incidente.
Reazioni e Possibili Sviluppi
“L’esercito israeliano non ha una giurisdizione legale nelle acque internazionali.”
Le reazioni internazionali all’incidente sono attese con attenzione. Eventuali conferme o smentite da parte delle autorità israeliane, unitamente alle dichiarazioni di organizzazioni umanitarie e governi, contribuiranno a chiarire la situazione. Le conseguenze potrebbero influenzare le future missioni di aiuto umanitario verso Gaza.
Tra le possibili reazioni, si prevedono:
- Dichiarazioni ufficiali da parte di organizzazioni internazionali.
- Richieste di indagini indipendenti sull’accaduto.
- Eventuali misure diplomatiche da parte di paesi terzi.
L’evoluzione della situazione è seguita con particolare interesse, data la delicatezza del contesto geopolitico e la necessità di garantire l’accesso agli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.

