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Israele revoca lo stato di emergenza nella regione meridionale

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Martedì mattina Israele ha revocato la designazione di “stato speciale” per il sud del paese, ponendo fine allo stato di emergenza in vigore dal 7 ottobre 2023, quando i militanti guidati da Hamas hanno attaccato il sud di Israele.

Il ministro della Difesa israeliano Yisrael Katz ha dichiarato lunedì di aver accettato la raccomandazione dell’esercito di revocare la designazione di “situazione speciale” per il sud del paese, che conferisce alle autorità maggiori poteri in caso di emergenze di sicurezza. La designazione è rimasta in vigore nell’area al confine con Gaza dopo l’attacco, che ha ucciso circa 1.200 persone e ha preso circa 250 ostaggi.

Sul fronte interno vengono dichiarate “circostanze particolari” quando vi è un’alta probabilità di un attacco contro i civili. Katz ha affermato che la decisione riflette le nuove realtà di sicurezza raggiunte attraverso “un’operazione determinata ed energica” contro Hamas negli ultimi due anni. Ha aggiunto che Israele resta impegnato a smantellare le capacità militari di Hamas e a smilitarizzare Gaza.

Separatamente, il re di Giordania Abdullah ha affermato che il suo Paese non invierà truppe a Gaza nell’ambito del piano di cessate il fuoco dell’amministrazione Trump, citando sensibilità politiche e dati demografici del Paese. Il re ha osservato che più della metà della popolazione giordana è di origine palestinese e ha affermato che i due paesi sono “politicamente troppo vicini”.

La Giordania ha ospitato per decenni 2,3 milioni di rifugiati palestinesi, il numero più alto nella regione. I commenti del re hanno sottolineato le preoccupazioni diffuse tra gli alleati degli Stati Uniti che il paese potrebbe essere coinvolto in un conflitto di lunga durata tra Hamas e Israele o i suoi rivali palestinesi.

Secondo le Nazioni Unite, l’applicazione della pace comprende misure coercitive, inclusa la forza militare, ma il mantenimento della pace richiede il consenso di tutte le parti e la forza è limitata agli obblighi di autodifesa e protezione. Secondo il piano di pace in 20 punti del presidente Donald Trump, gli stati arabi e i partner internazionali dovrebbero inviare forze di stabilizzazione per addestrare e sostenere la polizia palestinese controllata a Gaza. Il piano prevede inoltre la consultazione con la Giordania e l’Egitto, che hanno una vasta esperienza nella sicurezza regionale. Tuttavia, Hamas non ha disarmato e continua a mobilitare i combattenti per riaffermare il controllo su parti della Striscia di Gaza.

Israele revocherà lo stato di emergenza nella regione meridionale


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