Il mondo del jazz piange la scomparsa di Jack DeJohnette, batterista americano di fama internazionale. DeJohnette è deceduto lunedì all’età di 83 anni. La sua carriera è decollata all’inizio degli anni ’70 al fianco di Miles Davis, per poi proseguire con Keith Jarrett.
Noto per la sua versatilità e il suo stile unico, DeJohnette ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale. Le sue mani indipendenti gli permettevano di creare ritmi complessi, unendo spinta impulsiva e motivi rilassati. Osservando il suo volto durante le esibizioni, si percepiva la tensione e la concentrazione, con gli occhi fissi sui colleghi musicisti, quasi a voler proteggere lo scambio di ispirazioni.
Per quasi tre decenni, Jack DeJohnette è stato il batterista del leggendario Keith Jarrett Trio. Un altro momento fondamentale della sua carriera è stata la partecipazione all’album *Bitches Brew* (1970) di Miles Davis, un’opera pionieristica del rock-jazz. Inoltre, DeJohnette ha guidato diverse formazioni proprie, esplorando un’ampia gamma di stili, dallo swing nostalgico al jazz, al rock e alla world music.
Come è stato possibile per DeJohnette essere un musicista così versatile mantenendo sempre un alto livello artistico? La sua passione, concentrazione e ispirazione non sono mai venute meno. DeJohnette spiegava di connettersi al suo “sé superiore” quando suonava.
Nato a Chicago nel 1942, DeJohnette ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di quattro anni e la batteria a tredici. Inizialmente, ha avuto diverse influenze, suonando contemporaneamente in gruppi R’n’B e jazz. Dopo essersi trasferito a New York nel 1966, ha collaborato con sassofonisti come John Coltrane e Jackie McLean, e con cantanti come Betty Carter, dimostrando la sua capacità di adattarsi a diversi contesti musicali. Nel 1968, si è esibito con il pianista Bill Evans al Montreux Jazz Festival.
Il successo internazionale è arrivato con Charles Lloyd. Alla fine degli anni ’60, i sassofonisti combinavano l’inno jazz con il rock potente, entusiasmando il pubblico di tutto il mondo. Questa esperienza si è rivelata utile quando è diventato un batterista di spicco insieme a Miles Davis.
Nel corso dei suoi 60 anni di carriera, Jack DeJohnette ha pubblicato circa 50 album a suo nome, alcuni dei quali come pianista, e ha partecipato a circa 200 registrazioni come sideman. La sua concentrazione e il suo impulso hanno sempre impressionato i suoi colleghi musicisti.
La sua ritmica beneficiava del suo equilibrio tra i vari talenti che aveva coltivato in diversi progetti. Il suo modo di suonare appariva rilassato, ma nelle orchestre da camera si presentava come una sorta di melodista percussivo. Era tecnicamente sicuro e controllato, ma sapeva anche accendere un fuoco anarchico su tamburi e piatti.
Questa flessibilità e spontaneità lo hanno mantenuto giovane come musicista. La sua vitalità ritmica e la sua grande musicalità sono rimaste inalterate dall’età fino alla fine. La notizia della sua improvvisa scomparsa è ancora più sorprendente e triste.

