Vai al contenuto

Josephine Quinn: alla ricerca delle radici europee dell’ovest

d473b20f 25a4 404c b1f2 12a30ea7075a

La storica Josephine Quinn contesta l’idea che le radici del mondo occidentale si trovino esclusivamente ad Atene e Roma, suggerendo invece origini più ampie in Oriente. In un libro pubblicato nel 2025, Quinn esplora le origini della cultura europea, individuandole anche in Asia Minore, Mesopotamia, Egitto, Persia e Estremo Oriente.

Quinn sostiene che concentrare la storia occidentale unicamente su Roma e Atene porta a un “pensiero culturalista” che rifiuta tutto ciò che non vi si conforma. Cita lo storico francese François Guizot, il quale nel 1828 descrisse come la civiltà europea emerse da civiltà precedenti, comprendendo la diversità come gerarchie.

L’autrice invita a considerare le guerre persiane non solo dalla prospettiva degli Ateniesi e degli Spartani, ma anche da quella dei re persiani. Suggerisce che per questi ultimi, i conflitti furono una campagna punitiva contro stati ribelli ai confini occidentali del loro impero.

Quinn definisce Atene un piccolo stato ribelle contro la potenza persiana, un popolo che, secondo l’autrice, conosceva forme di democrazia.

Il libro di Quinn si propone di evidenziare contraddizioni e punti ciechi nell’interpretazione tradizionale dell’Occidente. L’opera traccia le radici di ciò che definiamo Occidente dal Mar Baltico al Nord Africa e fino al Medio Oriente, dall’età del bronzo all’età delle scoperte fino ai giorni nostri.

Quinn critica la tendenza a vedere il mondo attraverso gruppi culturali, menzionando come esempio le Crociate, che avevano una visione del mondo diversa dal culturalismo moderno.

L’autrice contesta l’uso politico dell’antichità romana e greca da parte di chi usa il termine “nazione”, sottolineando come il concetto di Stato nazionale moderno non possa essere giustificato facendo riferimento all’Impero Romano.

Quinn intende mostrare come molti elementi considerati conquiste tipiche della Grecia e di Roma siano stati in realtà “importati” da altre regioni, come l’Asia Minore e la Mesopotamia, citando l’alfabeto, la matematica, le scienze naturali, la mitologia e la religione.

Tuttavia, viene rilevato che l’analisi di Quinn sarebbe stata più convincente se avesse considerato la separazione tra sfera religiosa e politica, caratteristica dell’Occidente, che ha portato a una concezione della libertà e alla questione della legittimità della legge.

Secondo l’analisi, la difficoltà nel ricordare la tradizione europea di creazione di identità e solidarietà di fronte a un mondo in evoluzione potrebbe essere un sintomo dell’esclusività del “pensiero civilizzato”.

Josephine Quinn: occidentale. Invenzione globale. 4000 anni di storia. Klett-Cotta-Verlag, Stoccarda, 2025. Pagina 688, p. 53,90.

Quanto è lontano l’ovest? Josephine Quinn esplora le sue radici europee


Leggi l’articolo completo

Entra nella community su Telegram

Vai al gruppo

Articoli correlati

Autore

×