I legislatori cinesi hanno dichiarato ai membri del Parlamento europeo, durante un incontro a Bruxelles giovedì, che la NATO non dovrebbe esistere e hanno presentato i punti di vista russi sulla guerra in Ucraina. Questo incontro, della durata di tre ore, ha visto la partecipazione della delegazione cinese al Parlamento europeo e dei membri dell’Assemblea nazionale del popolo cinese, ed è stato il primo in sette anni, seguendo la decisione di Pechino di revocare le sanzioni contro gli attuali e gli ex membri.
Tuttavia, i colloqui si sono rivelati carichi di tensione, con la Cina che ha contestato la legittimità della NATO. “Durante i colloqui, la parte cinese ha messo in dubbio il diritto di esistere della NATO. Non l’ho mai sentito esprimere pubblicamente in questo modo prima d’ora”, ha dichiarato Engin Eroglu, parlamentare liberale tedesco e presidente della delegazione. Secondo la Cina, non ci sarebbe più ragione per l’esistenza della NATO dopo il crollo dell’Unione Sovietica, una posizione che Eroglu ha definito “ridicola” in considerazione dell’aggressione russa contro l’Ucraina e i paesi dell’Europa orientale.
Miriam Lexman, parlamentare slovacca di centrodestra, ha affermato che non è stato un dialogo e che non c’è stato alcun tentativo di rispondere alle domande sollevate. Lexman ha portato all’attenzione questioni relative ai diritti umani, come il Tibet, lo Xinjiang e Hong Kong, ma non ha ricevuto risposte. Ha anche notato che la Cina collabora con Bruxelles nella lotta contro il cambiamento climatico, ma ha accusato l’Unione Europea di schierarsi con gli Stati Uniti nella guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza.
Lexman si è detta “sorpresa” dalla misura in cui la Cina ha ripetuto la versione russa del ruolo della NATO nella guerra in Ucraina. Un’altra deputata, Marketa Gregorova del Partito Verde, ha commentato su X che “non c’è mai stata alcuna pretesa che il dialogo fosse possibile”. Ha aggiunto che è incredibile che un rappresentante del parlamento cinese ripeta la propaganda russa, nonostante le dichiarazioni del presidente cinese sulla neutralità nel conflitto e sul rispetto dell’integrità territoriale.
I parlamentari europei hanno anche criticato la decisione del governo cinese di imporre restrizioni all’esportazione delle terre rare, fondamentali per molte tecnologie moderne. Inoltre, il Parlamento ha condannato la detenzione di 10 anni da parte della Cina nei confronti di Gui Minhai, un editore svedese che ha pubblicato opere critiche nei confronti del governo cinese a Hong Kong.
I colloqui giungono dopo che la Cina ha cercato di ricostruire le relazioni con il Parlamento europeo almeno dal novembre dello scorso anno. “La visita della delegazione cinese dimostra che stanno cominciando a rispettare e comprendere l’importanza del Parlamento europeo”, ha affermato Eroglu. I due paesi prevedono di tenere colloqui simili l’anno prossimo.

