Prima sala della mostra.

LA COLLEZIONE PERSONALE DI MARGHERITA DI SAVOIA IN MOSTRA A TORINO

È lo storico Palazzo Madama di Torino, situato al centro di Piazza Castello, ad ospitare la mostra dedicata alla regina Margherita di Savoia, inaugurata il 13 ottobre 2022 e in corso fino al 31 gennaio. Nata nel 1851 nel capoluogo lombardo e morta nel 1926, Margherita di Savoia fu moglie del re Umberto I, nonché prima regina consorte del Regno d’Italia, in quanto, la moglie del primo re, cioè del predecessore di suo marito, morì prima che venisse proclamata unita la nazione. Bella, delicata, reazionaria e nazionalista, conquistò l’animo e il favore dei suoi sudditi, tanto da essere considerata tra le donne più influenti della storia della nostra penisola, sia a livello politico, sia in fatto di stile e moda: fu l’icona femminile che mancava in casa Savoia, un modello di grazia e bellezza, di sensibilità e generosa dedizione alla Nazione.

Prima Regina d’Italia, nostra nuova Beatrice, nostra Laura gloriosa, nostra Gran Fiamma…”: comincia con questa frase il nostro percorso all’interno dell’esposizione su Margherita di Savoia. I primi oggetti a lei appartenenti in cui ci si imbatte sono alcuni complementi d’arredo: poltrone, vasi, uno specchio, sedie, quadri, tavolini, una scrivania in legno regalatagliela per le sue nozze nel 1868 e, soprattutto, dei favolosi libri di letteratura con dedica dell’autore e copertine decorate con oro e velluti. Proseguendo il cammino, possiamo incontrare la maestosità della culla che la città di Napoli al principe di Napoli (titolo del neonato) le donò in occasione nella nascita di suo figlio, l’erede al trono Vittorio Emanuele (III): progettata dal pittore Domenico Morelli completamente in mogano, la culla presenta un giovane angelo reggi-cortina nella parte posteriore, quasi a grandezza umana, che sorveglia sul lettino “volante” imbottito in seta; mentre, davanti, troviamo un infante senza abiti, il “lazzariello” che sorregge la culla con le braccia alzate impugnando un’asticella. Il tutto sorretta su una base di materiale ligneo decorata con conchiglie, frutti di terra e mare, simboli di Napoli, e foglie.

Di particolare importanza è la stanza dedicata ai suoi merletti, la quale segue lo spazio riservato ai suoi servizi di porcellane: nel 1872, Margherita di Savoia fece fondare, e ne assunse il patronato, la scuola del merletto di Burano, patria del prodotto, per dare lavoro a molte donne domiciliate nella laguna e confermare maggiormente l’idea di un’Italia unita: ella stessa cominciò a indossare trine di Burano e a donarli all’aristocrazia nazionale, dopo aver messo a disposizione delle allieve i propri pizzi antichi da utilizzare come modelli. L’idea di crearne un’accademia nacque quando una delle sue dame lamentò il fatto che la Regina comprasse solo prodotti merlettati dall’estero e mai dalla sua patria. La regina, da sempre assidua frequentatrice delle esposizioni italiane, viveva nella convinzione che le abilità artistiche e artigianali dovessero accompagnare le moderne tecniche industriali. La mostra prosegue con una stanza dedicata alla passione della regina per la poesia di Giosuè Carducci, la cui casa e biblioteca furono salvate dalla dispersione da Margherita nel 1907 e donate al Comune di Bologna, e la musica di Beethoven, di cui è presente una scultura mezzobusto bronzea: fu proprio Carducci che, nel 1878, con un’Ode alla Regina(presente in esposizione sotto una teca di vetro), scritta di getto dopo averla incontrata, la definì “la custode dell’Unità nazionale” e il motivo per cui si avvicinò alla monarchia. Segue l’esposizione di un abito scuro ed elegante appartenuto alla regina tra il 1905 e il 1915 e della rivoltella modello “Massachusetts” che uccise Umberto I di Savoia, marito di Margherita, nel 1900 per mano dell’anarchico Gaetano Bresci.

L’evento commemorativo rende visibile il difficile passaggio tra XIX e XX secolo del Paese italico attraverso la vita di una figura che rappresentava l’icona femminile per eccellenza: i curatori dell’evento la descrivono come “glamour nelle ricche ed eccessive toilettes, materna nell’interessarsi alle necessità del popolo e nel sostenerne l’istruzione, apripista di un nuovo stile di vita che si relaziona con la natura e la montagna”. La collezione di oggetti appartenenti al mondo privato e pubblico di Margherita potrà essere ammirata dal mercoledì al lunedì.

Stefania Albanese

Autore

2023-01-27

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