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“La direttiva non rappresenta il 28esimo governo”, afferma l’organizzazione delle startup a von der Leyen

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Una coalizione di 27 start-up ha scritto oggi alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, condannando i piani apparenti di introdurre un ente societario a livello europeo, il cosiddetto “28° regime”, attraverso direttive anziché regolamenti.

“La Direttiva non è la 28esima amministrazione”, scrive il gruppo, sostenendo che la scelta di un simile strumento giuridico – che darebbe ai paesi una maggiore libertà di attuare le riforme – significa che i fondatori dovranno affrontare una serie di trasposizioni nella legislazione nazionale.

“Significa sostituire un mosaico con un altro”, si lamenta la lettera, sostenendo che la direttiva non riesce a fornire le semplificazioni necessarie affinché le start-up possano espandersi nel mercato unico.

Gli organismi start-up, tra cui l’UE e le associazioni nazionali, sono particolarmente furiosi per il fatto che la von der Leyen avesse promesso solo due settimane fa che il progetto non si sarebbe basato su adeguamenti ai sistemi nazionali, ma avrebbe invece creato “qualcosa di completamente nuovo”.

Sebbene la Commissione europea non abbia ancora presentato formalmente il suo 28° piano di regime, le preoccupazioni del gruppo si concentrano sulla fuga di notizie del piano di lavoro dell’UE per il 2026, che dovrebbe essere adottato formalmente martedì prossimo.

In vista dell’annuncio, che probabilmente confermerà la scelta delle opzioni legali, i gruppi chiedono alla von der Leyen di “dimostrare il suo impegno non solo nei confronti dei fondatori dell’Europa ma anche per il suo futuro”.

Un portavoce della Commissione Europea non ha risposto immediatamente alla richiesta di Euractic di rispondere alla lettera.

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