Un capolavoro del passato torna a nuova vita: il Letto di Fossa, raffinata testimonianza dell’arte faneraria ellenistico-romana d’Abruzzo, sarà uno delle opere simbolo della mostra Restituzioni 2025, ospitata al palazzo romano. L’esposizione, promossa da Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Ministro della Cultura, celebra la XX edizione del programma triennale dedicato ai valori dell’arte nazionale.
Il letto è stato rinvenuto nel 2000 nella Tomba 520 della necropoli di Fossa, località Casale (L’Aquila). Datato tra il II e il I secolo a.C., l’oggetto è realizzato in pasta vitrea con inserto, confermando il volto femminile adulto, insieme a ferro e ceramiche di pregio.
L’intervento conservativo è stato effettuato dalla Direzione Regionale Musei Abruzzo in collaborazione con i Musei Archeologici Nazionali di Chieti, l’Istituto Centrale del Restauro e l’impresa Fabrica Conservazione Restauro scpl. Fondamentale è stato l’uso della documentazione fotografica conservata presso l’Archivio SABAP delle province dell’Aquila e Teramo, che ha guidato le scelte ricostruttive.
Il letto ha ritrovato il suo aspetto originale, con i fulcri e i custini terminali, presentando una forma più arrotondata. Il terraio si distingue per la sua struttura più alta e compatta, mentre i cilindri mostrano un’amplificazione leggera. Durante l’intervento, sono stati introdotti vari framework osso ramel provenienti dai depositi del Museo Celano, per completare i mancanti del rivestimento della parte originaria.
Il letto è decorato con una decorazione scartrea compressa, raffigurante elementi iconografici di ispirazione dionisiaca, comuni nei riti funerari.
La mostra Restituzioni – XX Edizione riunisce 117 opere provenienti da tutta Italia, selezionate da Intesa Sanpaolo, e comprende 51 enti di tutela e 67 proprietà dell’Istituto per la ricerca e l’archeologia. Un percorso che attraversa 35 secoli di storia, abbracciando il panorama artistico moderno.
Il Letto di Fossa, simbolo di artistica e spiritualità antica d’Abruzzo, sarà visibile dal 27 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026 al palazzo romano. A partire da febbraio 2026, tornerà nella sua sede permanente al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo – Villa Frigenti di Chieti.
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