Media e violenza di genere

Il progetto “Sostenere in rete” spiega il ruolo dei mass media

In previsione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) l’ ”Associazione sostenere in rete”, in collaborazione con la Regione Sardegna, ha dato vita ad un progetto dedicato alla tematica della violenza di genere.

Il 14 novembre si è tenuto il secondo incontro, aperto in modo particolare ai giornalisti, durante il quale si è cercato di capire come affrontare a livello mediatico la problematica, oltre che dare alcune nozioni base riguardanti il fenomeno.

Nel corso della prima parte dell’evento sono stati introdotti i concetti cardine che ci possono aiutare a comprendere e affrontare, nel modo migliore possibile, la tematica. Ad introdurli sono state alcune operatrici che lavorano presso “Prospettiva Donna” (un centro antiviolenza con sede ad Olbia): Patrizia De Sole, Francesca Marras e Carla Concas.

Va sottolineato innanzitutto che la violenza di genere è un fenomeno socio-culturale di matrice patriarcale e che esso rappresenta sia un problema individuale che collettivo a carattere strutturale. Per le caratteristiche che presenta, la violenza, è anche considerata come un sistema complesso multilivello: micro, in cui si mettono in campo destrutturazione, presa di coscienza e un’analisi del potere a partire da noi stessi; miso, che implica invece un cambiamento culturale e coinvolge i mass media; macro, nel quale dovrebbero intervenire le istituzioni politiche e la legislatura.

Dobbiamo però ricordare che quando parliamo di violenza non parliamo, ovviamente, solo di violenza fisica ma anche della cosiddetta violenza simbolica. Questa veniva definita, da Pierre Bourdieu, come “violenza indiretta, attraverso l’imposizione di una determinata visione del mondo, dei ruoli sociali, delle categorie cognitive e delle strutture mentali. È costitutiva dei legami sociali e delle relazioni di dominazione”.

Ed è proprio nel ruolo pedagogico e identificativo dei media, che Bourdieu definiva come costitutivo della violenza di genere, che oggi potremmo riconoscere il loro essere luogo di riflessione ed elaborazione di un pensiero critico.

Va, inoltre, a questo punto ricordato che uno degli strumenti privilegiati di informazione e comunicazione è la lingua, la cui funzione non è solo quella di rispecchiare i valori di una società ma anche quella di organizzare le menti e determinare tali valori.

Nella seconda parte dell’incontro si è svolta la parte laboratoriale del progetto.

I giornalisti sono stati divisi in gruppi di lavoro, ad ognuno dei quali è stato chiesto di pensare ad un eventuale progetto editoriale in onore del 25 novembre e a come strutturarlo. Prima, però, è stato chiesto loro di svolgere un brainstorming su tre particolari macrotemi: la violenza di genere, la rappresentazione del femminile e i centri antiviolenza.

Al termine di un breve scambio di idee i diversi gruppi hanno esposto quali, secondo loro, potrebbero essere gli aspetti su cui lavorare e quali i rischi da evitare quando si affrontano tali tematiche.

Per quanto riguarda i primi, in generale bisognerebbe lavorare maggiormente sui processi di informazione, sensibilizzazione, prevenzione rispetto soprattutto al primo tema. Con riferimento al secondo tema si propone, invece, un maggiore utilizzo di un linguaggio inclusivo (per tutti gli ambiti professionali). Legati al terzo macrotema sono, anche, il rispetto della privacy e la riservatezza rispetto a certe informazioni legate, ad esempio, al luogo in cui la vittima si è “rifugiata”.

Dovremmo, dall’altro lato, evitare superficialità, banalizzazione e stereotipizzazione. Così come sarebbero da evitare la normalizzazione e la notiziabilità di questi eventi. E, in ambito televisivo e pubblicitario, la rappresentazione denigratoria della donna (spesso raffigurata come sexy e disinibita solo per “attirare l’attenzione”).

Si è cercato, quindi, di far comprendere come dare maggiore dignità alle vittime di violenza in relazione al modo in cui vengono “raccontate” dai media e, soprattutto, al ruolo della donna in qualsiasi ambito della vita.

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2022-11-29

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