Secondo un’analisi pubblicata da diverse organizzazioni non governative, tra cui Lingo, Data for Good, Reclaim Finance ed Eclaircies, l’espansione delle attività internazionali nel settore delle energie fossili sta avvenendo a un ritmo preoccupante. La relazione evidenzia che 28 progetti significativi di estrazione di petrolio, gas e carbone sono stati avviati nel 2021, con l’infrastruttura classificata come “bombe di carbonio”. Nel 2022, un architetto ha sviluppato un progetto per la gestione della CO2.
Nel complesso, l’organizzazione ha identificato 601 progetti fossili, di cui 365 sono considerati a rischio significativo. L’aumento del numero di progetti rispetto alle valutazioni iniziali è attribuito a nuove scoperte, revisioni metodologiche e progetti recentemente avviati. La Cina rappresenta il 43% di queste “bombe di carbonio”, seguita dalla Russia con il 9% e dagli Stati Uniti con il 5%.
Nel 2021, sono stati promossi 2.300 progetti di estrazione, con emissioni di CO2 equivalenti a quelle di una città come Parigi. Queste emissioni rappresentano 11 volte il “budget di carbonio” rimanente necessario per limitare il riscaldamento globale a +1,5°C, in conformità con l’Accordo di Parigi.
Le grandi aziende occidentali, tra cui Saudi Aramco e Total Energy, sono state accusate di contribuire all’espansione delle attività fossili. Total Energy ha contestato le conclusioni dello studio, sostenendo che si tratta di un tentativo di influenzare il dibattito pubblico in vista della COP30, basato su dati e conclusioni distorte.
In Francia, istituti bancari come JP Morgan Chase e Bank of America, insieme a compagnie come Eni e Saudi Aramco, sono stati criticati per il finanziamento di progetti legati ai combustibili fossili. La Federazione bancaria francese ha sottolineato l’importanza di garantire un equilibrio tra investimenti in combustibili fossili e energie rinnovabili.
Con l’avvicinarsi della COP30, le questioni legate ai cambiamenti climatici e alla strategia di finanziamento per le attività legate agli idrocarburi rimangono centrali nel dibattito pubblico.

