LIBERATE JULIAN ASSANGE!

Si moltiplicano le manifestazioni di protesta contro l’estradizione del giornalista australiano verso gli Stati Uniti dove rischierebbe di morire o restare in carcere a vita. A Cagliari un minuto di silenzio per i giornalisti uccisi nel mondo.

La guerra dei russi in Ucraina e la ripresa del covid non sono riuscite a spegnere le luci dei riflettori sull’angosciante situazione che vede protagonista il giornalista australiano tra i fondatori di WikiLeaks. Julian Assange rischia il carcere a vita o la morte se verrà estradato negli USA.

Si moltiplicano le richieste di liberazione da parte di famosi musicisti come Roger Waters, parlamentari come Gianni Marilotti, personalità politiche come Alessandro Di Battista autore di un articolo su Infosannio dal titolo “Uccidere un eroe per far sì che tutti restino codardi” (Articolo); anche l’Ordine nazionale dei Giornalisti, per bocca del suo presidente Carlo Bartoli, si è pronunciato: “siamo di fronte a un caso di disinformazione internazionale di stato e chiediamo che le istituzioni italiane si esprimano per difendere quello che è un cardine della democrazia” (Articolo). Si schiera con Assange anche l’Anppia in Congresso nazionale si è schierata a favore di Julian Assange (Articolo).

Sabato 25 giugno a Cagliari, davanti alla Basilica di Bonaria si terrà un “Sit In di solidarietà al giornalista Julian Assange” organizzato da Sardegna Pulita e DonneAmbienteSardegna come ci ricorda Angelo Cremone in questo video.

Sempre a Cagliari il 23 giugno, l’Ordine dei Giornalisti ha organizzato un seminario per parlare della professione che cambia e deontologia professionale. Presenti il presidente Francesco Birocchi, il presidente di AssoStampa Celestino Tabasso, il componente della segreteria nazionale Giuseppe Murru e il professore di giornalismo all’Università di Sassari, Robert Beveridge, abilmente tradotto dal collega Rosario Cecaro.

Alcuni degli interventi (il mio e quello di Antonio Mannu), hanno sollevato la questione Assange. Birocchi ha parlato di grave violazione alla libertà di espressione e Murru ha ribadito la posizione ufficiale dell’OdG. Beveridge, che prima dell’esposizione della sua relazione ha chiesto un minuto di silenzio per i colleghi morti a causa della loro attività ai giornalisti presenti che affollavano la sala del Caesar’s Hotel, ha distinto tra persona e principio. E se la persona può apparire controversa, il principio alla base dell’articolo 21 della Costituzione è molto chiaro con riguardo alla libertà di stampa e alla libertà di espressione.

Far tacere chi ha divulgato i crimini di guerra di alcuni governi (tra i quali per esempio quelli statunitense, saudita, turco), anche se ha pubblicato poco di quelli russi o cinesi non meno colpevoli, non tutela il pubblico ma ne limita la libertà di pensiero, il diritto ad essere informati e indica disprezzo per lo stato di diritto.

Autore

2022-06-26

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *