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L’opzione di finanziamento per l’Ucraina che preoccupa l’Europa

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Oggi, i cittadini dei Paesi Bassi si recano alle urne per le elezioni parlamentari, mentre il partito progressista D66 di Rob Jetten sta guadagnando terreno nei sondaggi. Questa situazione si verifica in un contesto di campagna elettorale intensa, con il leader di estrema destra Geert Wilders che ha perso slancio. I risultati dei sondaggi indicano che Jetten potrebbe essere in corsa per una sorprendente vittoria, con i risultati delle elezioni attesi per le 21:00.

In un altro ambito, un’inchiesta ha rivelato che Ioannis Lagos, ex eurodeputato greco e figura di spicco del defunto partito neo-nazista Golden Dawn, ha continuato a ricevere stipendi dal Parlamento europeo mesi dopo essere stato condannato per guida di un’organizzazione criminale. Nonostante la sua condanna, Lagos ha beneficiato di privilegi di immunità, ricevendo almeno €30.000 fino ad aprile 2021, evidenziando le lacune procedurali che hanno permesso questa situazione.

In ambito commerciale, l’Unione Europea e l’India stanno avvicinandosi a un accordo commerciale dopo tre giorni di colloqui costruttivi, sebbene non ci siano stati progressi significativi. I capi delle trattative, Maroš Šefčovič e Piyush Goyal, hanno descritto i colloqui come positivi, ma rimane da vedere se riusciranno a finalizzare un accordo nelle prossime settimane.

Inoltre, l’UE ha avviato un nuovo accordo commerciale “profondo e completo” con l’Ucraina, che sostituisce le misure temporanee precedenti. Questo nuovo accordo prevede che l’Ucraina allinei le proprie normative sui pesticidi e sul benessere animale agli standard dell’UE entro il 2028, ma ha suscitato preoccupazioni tra i paesi vicini come Polonia, Ungheria e Slovacchia, che hanno mantenuto divieti unilaterali sulle importazioni agricole ucraine.

Infine, il commissario europeo per il clima, Wopke Hoekstra, ha esortato la Cina a incrementare il proprio contributo finanziario agli sforzi globali per il clima, sottolineando che l’Europa non può affrontare da sola le sfide climatiche. Hoekstra ha evidenziato che, nonostante la Cina sia la seconda economia mondiale e rappresenti il 30% delle emissioni globali, il paese continua a rivendicare uno status di paese in via di sviluppo, limitando il proprio impegno finanziario.

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