Mosca sta preparando un piano per nazionalizzare e vendere asset di proprietà straniera. Questa mossa rappresenta una risposta alle possibili azioni dell’Unione Europea sulle riserve russe congelate. Il piano prevede una procedura accelerata per la cessione di attività.
Un decreto firmato dal presidente Vladimir Putin consente ora alla Russia di monitorare rapidamente le vendite di società sia russe che straniere. Le valutazioni preliminari alla vendita saranno ridotte a soli 10 giorni, velocizzando notevolmente le procedure di registrazione.
Questa iniziativa si verifica mentre i leader dell’UE si riuniscono in Danimarca per avanzare con i piani riguardanti un prestito di 140 miliardi di euro all’Ucraina. Il prestito sarebbe finanziato utilizzando gli asset bloccati della Banca Centrale Russa. La spinta verso questo schema arriva in un momento in cui il sostegno diretto di Washington a Kiev sembra diminuire.
Reazione alle Misure Europee
La decisione della Russia sembra essere una risposta diretta alle discussioni in corso all’interno dell’UE sull’utilizzo degli asset russi congelati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina e compensare i danni di guerra. L’UE sta esplorando vie legali per utilizzare tali risorse, un’azione che Mosca considera una minaccia.
Il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha affermato che l’UE dispone di una solida base giuridica per utilizzare le attività russe congelate a tale scopo. Questo ha ulteriormente esacerbato le tensioni tra la Russia e l’Unione Europea.
Putin ha più volte avvertito che il sequestro delle riserve congelate della Russia potrebbe avere conseguenze destabilizzanti per il sistema finanziario globale. Tuttavia, tali preoccupazioni sono state respinte da alcuni funzionari europei.
Dettagli del Piano di Nazionalizzazione
Il piano di nazionalizzazione prevede un processo semplificato per l’acquisizione di asset stranieri. Questo include la riduzione dei tempi di valutazione e delle procedure burocratiche.
- Valutazioni pre-vendita abbreviate a 10 giorni.
- Procedure di registrazione semplificate.
- Monitoraggio rapido delle vendite aziendali.
L’obiettivo, secondo quanto riferito, è quello di compensare eventuali perdite subite dalla Russia a seguito di potenziali misure dell’UE sui suoi asset congelati. Si prevede che la nazionalizzazione potrebbe interessare una vasta gamma di settori.
Impatto sulle Società Straniere
La mossa potrebbe avere un impatto significativo sulle società straniere che operano in Russia. Molte aziende hanno già subito perdite ingenti a seguito della loro decisione di lasciare il paese dopo l’inizio del conflitto in Ucraina.
Le società straniere che hanno lasciato la Russia dal 2022 hanno subito perdite stimate per 90 miliardi di euro.
Il piano di nazionalizzazione rischia di aumentare ulteriormente queste perdite. Le implicazioni a lungo termine per gli investimenti esteri in Russia sono incerte. La fiducia degli investitori è già ai minimi storici e questa mossa non farà altro che esacerbare la situazione. Le imprese straniere si trovano di fronte a scelte difficili.

