Amnesty International denuncia un attacco con parapendio da parte dei militari in Myanmar, costato la vita a più di 20 civili. L’organizzazione chiede un’azione internazionale più incisiva per proteggere la popolazione. L’evento si inserisce in un contesto di guerra civile che affligge il paese dal 2021.
Attacco Mortale Durante una Veglia
Secondo quanto riportato da Amnesty International e diverse fonti mediatiche, un attacco condotto con parapendio a motore ha causato la morte di oltre 20 persone nel Myanmar centrale. L’attacco ha colpito una veglia a lume di candela organizzata da gruppi di resistenza nella regione di Sagan. L’evento si è verificato nella notte di lunedì, mentre i membri della comunità si erano riuniti per commemorare una festività buddista e per richiedere, tra le altre cose, la liberazione dei prigionieri politici. L’attacco si sarebbe svolto in due ondate successive.
La tattica dell’utilizzo di parapendii motorizzati per sganciare munizioni su aree civili è, stando a quanto riportato, una pratica nota dell’esercito birmano. Nonostante la mancanza di un bilancio ufficiale delle vittime, le stime indicano un numero compreso tra 20 e 32 morti, oltre a decine di feriti. Questa escalation di violenza solleva serie preoccupazioni circa la sicurezza dei civili nel paese.
Il Contesto della Guerra Civile
Il Myanmar è in preda a una guerra civile dal colpo di stato militare del 2021, che ha deposto il governo democraticamente eletto. Da allora, il paese è lacerato da conflitti tra le forze militari, i gruppi di opposizione armata e diverse fazioni etniche. Le stime indicano che il conflitto ha causato la morte di oltre 75.000 persone e lo sfollamento di più di 3 milioni di individui. I gruppi per i diritti umani denunciano che i militari prendono di mira con frequenza i civili e le comunità appartenenti a minoranze etniche.
- Gruppi di opposizione armata: combattono contro la giunta militare.
- Minoranze etniche: spesso bersaglio degli attacchi militari.
- Crisi umanitaria: milioni di sfollati a causa del conflitto.
“L’esercito sta intensificando la sua già brutale campagna contro le sacche di resistenza”, ha dichiarato Joe Freeman di Amnesty International.
Richiesta di Azione Internazionale
Amnesty International sollecita un intervento più deciso da parte di organizzazioni internazionali come l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) e le Nazioni Unite. L’organizzazione sottolinea la necessità di aumentare la pressione sulla giunta militare affinché modifichi un approccio che si è dimostrato fallimentare. Si richiede una revisione completa delle strategie attuali per garantire la protezione dei civili e favorire un processo di transizione verso un sistema politico democratico.
Amnesty International chiede all’ASEAN e alle Nazioni Unite di intensificare gli sforzi. L’obiettivo è esercitare pressione sulla giunta militare per proteggere il popolo del Myanmar. La situazione umanitaria richiede un’azione immediata e coordinata.

