Il mondo chiude gli occhi, ma la guerra continua.
In questi giorni sono continuati i bombardamenti su Gaza e Nethanyahu ha dichiarato che Israele non si fermerà, poche ore fa è stato bombardato un campo profughi al Maghazi con almeno 106 morti: il nuovo bilancio è stato diffuso dall’agenzia di stampa americana Associated Press, citando i registri del vicino ospedale di Al-Aqsa.
Continuano oggi le operazioni militari israeliane nella regione, gli scontri in Cisgiordania e gli scambi di missili ed artiglieria fra Israele e le milizie filoiraniane nel sud del Libano, al punto che il ministro israeliano della Difesa ha detto che lo Stato ebraico sta subendo attacchi su sette fronti, anche se finora ha risposto solo a sei nemici. n precedente bilancio fornito dal ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas parlava di almeno 70 morti. Si tratta di uno dei raid israeliani più sanguinosi dall’inizio dell’operazione militare.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dato notizia di testimonianze “strazianti” raccolte dalle sue équipe nell’ospedale della Striscia dove si trovano le vittime del bombardamento.
Ulteriori dati alquanto preoccupanti arrivano dal ministero della Sanità della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, 20.915 persone sono state uccise nell’enclave palestinese da quando è scoppiata la guerra con Israele il 7 ottobre. Il ministero ha detto che altre 54.918 persone sono state ferite in più di 11 settimane di combattimenti.
Nel frattempo Israele ha proseguito le proprie azioni militari ieri sia nel nord sia nel sud della Striscia di Gaza ”colpendo oltre 100 obiettivi terroristici di Hamas, inclusi imbocchi di tunnel, infrastrutture ed altri siti di carattere militare”. Lo ha riferito il portavoce militare. A Gaza City (nord), nei rioni Daraj-Tufach, le forze israeliane hanno occupato una base della Jihad islamica trovando all’interno un vasto arsenale ed anche documenti di intelligence. A Khan Yunis, la principale località del settore meridionale, ”oltre 10 terroristi di Hamas” sono stati colpiti a morte nel corso di una operazione condotta contro una base militare di quella organizzazione, ha precisato il portavoce. Alcuni giorni fa nella vicina città di Rafah una jeep era stata centrata da un razzo sparato da un velivolo israeliano. In seguito si è appreso che si era trattata di “un’esecuzione mirata” diretta contro un esponente di Hamas che, secondo Israele, era coinvolto in traffico di armi. Inoltre, proiettili dell’artiglieria israeliana hanno colpito i piani superiori della sede della Mezzaluna Rossa palestinese nella stessa Khan Yunis e hanno provocato alcune vittime fra gli sfollati che si trovavano al suo interno. Lo ha riferito su X la Mezzaluna Rossa palestinese. Nel palazzo in questione, ha aggiunto, avevano trovato riparo migliaia di sfollati.