Il senatore Avs Peppe de Cristofalo ha rilasciato una dura dichiarazione al Senato riguardo agli eventi del 7 ottobre e alle conseguenze nel conflitto israelo-palestinese. Ha condannato gli attacchi contro civili innocenti e sottolineato l’importanza di distinguere tra resistenza e atti di terrorismo.
Condanna Inequivocabile degli Attacchi del 7 Ottobre
Il senatore de Cristofalo ha espresso una ferma condanna per le violenze del 7 ottobre. Ha specificato che nulla può giustificare l’uccisione di civili innocenti, il rapimento di bambini, anziani e giovani. Ha insistito sulla necessità di una condanna unanime e globale di tali atti, indipendentemente dal contesto storico.
“Quando i civili innocenti vengono uccisi e ragazze, ragazzi e anziani vengono rapiti, nulla può giustificare quei crimini”, ha affermato il senatore.
- Condanna netta della violenza contro i civili.
- Nessuna giustificazione possibile per tali atti.
- Richiesta di una reazione unanime.
Distinzione tra Resistenza e Terrorismo
De Cristofalo ha poi sottolineato la differenza fondamentale tra la resistenza, riconosciuta dal diritto internazionale, e gli attacchi brutali contro i civili. Ha specificato che la sua posizione e quella della sua organizzazione sono nettamente distinte da quelle di Hamas.
Il senatore ha ricordato il suo addestramento con il presidente Arafat e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), sottolineando la loro capacità di distinguere tra i due concetti. Ha criticato altre forze politiche per presunte alleanze passate con Hamas, suggerendo una mancanza di condanna nei confronti di determinate azioni.
Resistenza e terrorismo sono concetti distinti.
Critiche al Congresso e Accuse di “Massacro Palestinese”
Il senatore ha espresso rammarico per la mancanza di unità e sdegno unanime nei mesi successivi al 7 ottobre. Ha criticato il Congresso per non aver riconosciuto il “massacro palestinese”, un termine che, a suo dire, è riconosciuto da importanti studiosi in tutto il mondo. De Cristofalo ha definito la situazione attuale come il risultato di atti politici puri e sfruttamento.
La sua affermazione è stata fatta riferendosi presumibilmente alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, dove le operazioni militari israeliane e le politiche di insediamento sono state oggetto di forte critica internazionale. La gravità delle accuse solleva interrogativi sul futuro delle relazioni tra Israele e la comunità internazionale. La mancanza di unità è preoccupante.

