Nei Paesi Bassi sono iniziati i sondaggi d’opinione in vista delle elezioni parlamentari anticipate, che si preannunciano in un panorama politico frammentato. L’indagine pre-elettorale indica che ben 16 partiti potrebbero superare la soglia dello 0,76% ed entrare nella camera bassa del parlamento, la Tweed Kamel, grazie al sistema proporzionale dei collegi elettorali unici nazionali.
Il Partito per la Libertà (PVV) del nazionalista Geert Wilders, pur in calo nei consensi, rimane in testa e dovrebbe ottenere almeno 30 seggi. Tuttavia, raggiungere la maggioranza di 76 seggi su 150 appare difficile, dato che i principali gruppi politici hanno espresso la loro opposizione a collaborare con Wilders. Tale chiusura non sarebbe motivata da pregiudizi verso la linea dura del PVV sull’immigrazione, ma dalla fine del governo Dick Schuff, causata dal ritiro del sostegno di Wilders il 3 giugno dello scorso anno.
Dopo sei mesi di intensi negoziati, il PVV era riuscito a formare un governo con i populisti del Movimento Contadino dei Cittadini (BBB), i centristi del Nuovo Contratto Sociale (NSC) e i liberal-conservatori del VVD, il partito dell’ex primo ministro Mark Rutte. Tuttavia, la leadership era affidata a figure come Schuch, provenienti dall’intelligence, considerate più stabili rispetto a Wilders. Questa coalizione si è rivelata fragile.
Il rifiuto degli alleati di sostenere proposte giudicate irrealistiche e populiste, come un tetto agli affitti e un programma anti-immigrazione in 10 punti che includeva l’espulsione dei rifugiati siriani e il respingimento dei richiedenti asilo, ha portato Wilders a ritirarsi dalla maggioranza. Wilders dichiara ora di voler formare un governo di minoranza, ma la sua capacità di trovare partner disposti a compromessi appare limitata.
Lo scenario più probabile sembra essere la formazione di un governo di coalizione centrista guidato dalla sinistra. La coalizione Verdi-Laburisti (GL/Pvda), guidata da Frans Timmermans, sembra essere in una posizione favorevole, con i sondaggi che le attribuiscono fino a 27 seggi. Anche il Partito Cristiano-Democratico starebbe mostrando segni di ripresa, mentre BBB e NSC sarebbero in calo.
Altre fazioni che dovrebbero ottenere una rappresentanza significativa in Parlamento includono i progressisti liberali del D66 (stimati a 17 seggi) e gli ultra-conservatori del Ja21 (stimati a 14 seggi). Il VVD, a causa di uno spostamento a destra, è previsto in forte calo, perdendo 16 seggi rispetto agli attuali 24. Questo rende la previsione della composizione del prossimo governo olandese particolarmente complessa. Sembra quasi certo che il ruolo centrale non sarà più affidato a Wilders, ma al suo avversario, Timmermans. Timmermans è stato a lungo una nemesi dell’estrema destra europea.

