Il governo italiano, dopo aver affrontato la Legge sui Capitali, si concentra ora sulla finanza con nuove misure. Le proposte mirano a semplificare alcuni aspetti normativi relativi alle offerte pubbliche di acquisto (OPA) e a introdurre novità per private equity e venture capital. Particolare attenzione è rivolta anche a normative “anti-Russ”, pur preservando la regolarità delle OPA.
Le Novità in Arrivo
È probabile che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, presenti oggi i dettagli della riforma. L’obiettivo è quello di modernizzare e rendere più efficiente il sistema finanziario, tenendo conto delle evoluzioni del mercato.
Tra le misure previste, spiccano semplificazioni per le OPA obbligatorie, con soglie fissate al 30% e 25%. Si punta a snellire le procedure, senza però compromettere la tutela degli investitori. Viene modificato il metodo di calcolo del prezzo dell’operazione, basato sui prezzi di borsa degli ultimi sei mesi anziché un anno. L’acquisto totalitario delle azioni sarà soggetto all’autorizzazione dei soci.
Nel caso di un’OPA, la società che ha portato avanti l’offerta potrà suggerire al socio di acquisire le azioni restanti. Questo consentirà di eliminare la partecipazione di minoranza e di raggiungere il controllo totale, che dovrà superare l’85% del capitale.
Poteri di Controllo e Trasparenza
Viene rafforzato il ruolo della CONSOB. In caso di notizie riguardanti possibili OPA, l’autorità potrà richiedere chiarimenti alle società coinvolte. Queste dovranno rispondere prontamente, confermando o smentendo l’interesse all’offerta. Nel caso di smentita, la società non potrà lanciare nuove OPA sulla stessa quota per un anno.
- Maggiori poteri di verifica per CONSOB
- Obbligo di risposta rapida alle richieste di chiarimento
- Limitazioni temporali in caso di smentita
Semplificazioni e Riduzione della Burocrazia
Un elemento chiave della riforma è la riduzione degli spazi per i cosiddetti “disturbatori” in assemblea. Le discussioni saranno limitate ai soci che detengono almeno lo 0,1% del capitale. Questo mira a rendere più efficienti le assemblee e a prevenire manovre dilatorie.
La riforma introduce semplificazioni per le società quotate con meno di un milione di euro di capitalizzazione.
Inoltre, sono previste regole più semplici per l’accesso al mercato borsistico e meccanismi di controllo più snelli. L’obiettivo è favorire la crescita delle piccole e medie imprese, semplificando le procedure burocratiche.
Si mira ad un processo decisionale più efficiente, con la speranza di un mercato più dinamico e accessibile per le aziende italiane. Questa riforma rappresenta un passo importante verso la modernizzazione del sistema finanziario italiano.

