Il 28 ottobre 2025, Papa Leone XIV ha celebrato il sessantesimo anniversario della dichiarazione conciliare Nostra Aetate, firmata da Papa San Paolo VI, che ha promosso una cultura dell’incontro e del dialogo per la pace tra i popoli. L’evento si è svolto nell’Aula Paolo VI, con la partecipazione di rappresentanti delle religioni del mondo, membri del Corpo diplomatico accreditato dalla Santa Sede e autorità vaticane ed ecclesiali.
Durante il suo intervento, Papa Leone ha sottolineato che Nostra Aetate ha “gettato i semi della speranza per il dialogo interreligioso”, evidenziando come questo seme sia cresciuto fino a diventare un grande albero che offre riparo e frutti di comprensione, amicizia, cooperazione e pace. Ha definito il dialogo non come una tattica, ma come uno stile di vita che trasforma tutti i soggetti coinvolti.
Il Papa ha invitato a “camminare insieme nella speranza”, affermando che il dialogo autentico inizia con la fede e non con il compromesso. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che la speranza e il pellegrinaggio sono realtà comuni a tutte le tradizioni religiose, e ha esortato a mantenere viva la speranza e l’amore nel cuore del mondo.
Riflettendo sui martiri del dialogo, Papa Leone ha reso omaggio a coloro che si sono opposti alla violenza e all’odio, sacrificando la propria vita per promuovere la pace. Ha riconosciuto il loro coraggio e il sacrificio come fondamentali per il progresso del dialogo interreligioso.
Il Papa ha ribadito l’attualità del messaggio di Nostra Aetate, sottolineando che tutti gli esseri umani appartengono a un’unica famiglia e che tutte le religioni cercano di rispondere all’inquietudine del cuore umano. Ha ricordato che la Chiesa cattolica non rifiuta nulla di ciò che è vero e sacro nelle altre religioni.
Nella parte finale del suo discorso, Papa Leone ha esortato i leader religiosi a condividere la sacra responsabilità di liberare il popolo dalle catene del pregiudizio, della rabbia e dell’odio, e a diventare profeti moderni che denunciano la violenza e proclamano la pace. Ha concluso invitando tutti a portare speranza all’umanità, spesso tentata dalla disperazione.
Il Papa ha chiuso il suo intervento citando Papa San Giovanni Paolo II, invitando a meditare insieme affinché “la pace sia con noi e riempia i nostri cuori”.
