La Regione Piemonte ha offerto al Governo la propria disponibilità per contribuire alla missione umanitaria di ricostruzione della Striscia di Gaza, proponendosi di coordinare gli interventi di supporto sanitario pediatrico. La proposta, indirizzata alla Farnesina, è stata firmata dal presidente Alberto Cirio e dagli assessori Federico Riboldi (Sanità), Marco Gabusi (Protezione civile) e Maurizio Marrone (Cooperazione internazionale).
L’iniziativa fa seguito alla recente riunione operativa convocata dal Governo per pianificare gli interventi di ricostruzione nei territori palestinesi. «Il Piemonte è pronto a fare la propria parte – dichiarano Cirio e gli assessori – mettendo a disposizione le proprie eccellenze sanitarie, in particolare l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, riconosciuto a livello internazionale per la cura dei bambini in condizioni critiche. L’obiettivo è contribuire alla rinascita del sistema sanitario pediatrico di Gaza offrendo formazione, assistenza clinica e supporto operativo alle strutture locali».
Nel dettaglio, la Regione propone di avviare programmi formativi per il personale sanitario palestinese su emergenze pediatriche, chirurgia, terapia intensiva e malattie infettive; sviluppare protocolli clinici e gestionali per gli ospedali pediatrici; attivare canali di teleassistenza e consulenza a distanza con i centri piemontesi; e condividere competenze organizzative per la riorganizzazione dei reparti danneggiati dal conflitto.
Tra le ipotesi operative figura anche l’allestimento di ospedali da campo, sul modello dell’unità EMT2 utilizzata dal Piemonte in Turchia dopo il terremoto del 2023. «La ricostruzione – sottolineano Cirio, Riboldi, Gabusi e Marrone – non può prescindere dal rafforzamento delle competenze locali. Il Piemonte vuole offrire un contributo concreto, duraturo e cooperativo, in sinergia con la Farnesina e con le organizzazioni internazionali impegnate in Medio Oriente».
Nella lettera inviata al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, la Regione ha inoltre espresso la disponibilità ad avviare un tavolo operativo con il Ministero degli Esteri per definire nel dettaglio modalità e tempi della collaborazione, coinvolgendo strutture sanitarie e ONG piemontesi già attive nell’area.

