Mentre la Chiesa celebra la sua 29a domenica del Tempo Ordinario, padre Edmund Power riflette sul dono della preghiera che ci ha portato l’evangelista Luca.
Tutti i cristiani sono chiamati a un rapporto personale con Dio in Cristo e hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo. Uno dei risultati di questa vocazione è il dono della preghiera, che è espressione di relazione. L’evangelista Luca mostra una particolare sensibilità al tema della preghiera. Mostra sei volte la pratica personale di Gesù mentre esce in solitudine per comunicare con suo Padre. Abbiamo le preghiere formali citate in questo Vangelo e ora usate nella Liturgia delle Ore (Benedetto, Magnificat, Nunc Dimitis). Ci sono anche alcuni insegnamenti sulla preghiera, direttamente o attraverso parabole. Il vangelo di oggi è la seconda delle tre parabole di Luca che affrontano il tema della preghiera.
Come spesso accade in Luca, ci sono due figure simboliche che rappresentano diversi atteggiamenti nei confronti della vita. Un giudice ingiusto, la sua pigrizia e la sua dedizione a nient’altro che al proprio conforto lo rendono una figura accattivante, e l’ammirevole ma isolata vedova, che si rallegra per l’assenza di campioni e pari, isolata esteriormente ma interiormente guidata dalla propria determinazione. Forse questo giudice ha iniziato la sua carriera come avvocato perché si dedicava alla giustizia, era disposto a mettersi in gioco per gli altri e voleva fare la differenza nella vita delle persone a cui è vietato chiedere aiuto. Ma ora sta tristemente sprofondando nell’autocompiacimento. Anche la sua decisione di sostenere la vedova è motivata da interessi personali. Nel nostro mondo di oggi, tali numeri non sono sconosciuti.
Potrei essere accusato di “psicologizzare” i personaggi di questa parabola drammatica. Il punto importante è affermato chiaramente dall’evangelista all’inizio. Dovrebbero pregare sempre e non scoraggiarsi. Infine, Gesù conclude con due forti domande retoriche sull’importanza della preghiera continua e sulla certezza della risposta di Dio. Non importa cosa sembra accadere quando chiedi qualcosa al Padre, non chiudere gli occhi davanti alle risposte inaspettate. Non sottovalutare l’efficacia della tua difesa costante, fedele, quasi invasiva.
Ma i personaggi delle parabole di Gesù scaturivano dalla sua ricca immaginazione, un’immaginazione nutrita dalle circostanze quotidiane della sua vita e dei suoi tempi. Queste persone vengono descritte con breve ma meravigliosa evocatività, invitandoci a rispondere ad esse. La Vedova è impressionante, ma anche un po’ straziante. Non solo il giudice è ripugnante, ma è anche triste il fatto che stia distorcendo una nobile missione.
Tuttavia, queste sono strade secondarie, non la strada principale della parola di Dio oggi. Il messaggio centrale è la preghiera costante e il contributo umano al raggiungimento dei risultati. Le braccia alzate stanche e tenaci di Mosè nella prima lettura, il coraggio di Giosuè e la difesa spudorata e instancabile della vedova nel Vangelo.
Riflessione sul giorno del Signore: Pregate senza scoraggiarvi
Ricevi le nostre ultime notizie da Google News
clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella.
