Il documentario “Mr. Nobody to Putin” del regista russo Rey Powell Tarankin offre uno sguardo inquietante sull’indottrinamento nelle scuole russe. Tarankin, fuggito dalla Russia con sette hard disk pieni di riprese, mostra come il Cremlino educa i giovani al patriottismo e alla preparazione militare. Il film, presentato allo Zurich Film Festival, rivela la progressiva militarizzazione della società russa sin dalla tenera età.
Le riprese sono state effettuate in una scuola degli Urali, una regione industrializzata e considerata una delle aree più inquinate del mondo. La telecamera di Tarankin cattura la quotidianità scolastica, dove l’immagine di Putin è onnipresente, quasi ossessiva.
La Militarizzazione dell’Infanzia
Nel film, emerge chiaramente come i bambini vengano indottrinati fin dalla più tenera età. L’educazione è permeata da un forte senso del dovere verso lo Stato e dalla glorificazione del sacrificio per la patria. I bambini vengono esposti a simboli e messaggi che promuovono la guerra e il **patriottismo**, preparando il terreno per una futura generazione di soldati.
L’insegnante Tarankin ha filmato, quasi casualmente, l’atmosfera dell’Unione Sovietica, mentre afferma in un dibattito video su di sé. Il Presidente Russo ha affermato in una delle sue apparizioni nel 2023: “Si prendono insegnanti di scuola, non generali di guerra”.
Alcuni esempi includono:
- L’uso di ciucci con la lettera “Z”, simbolo di sostegno all’invasione russa dell’Ucraina.
- L’indottrinamento all’idea che morire per la patria sia un atto nobile.
- La possibilità di firmare contratti con il Ministero della Difesa prima ancora di terminare la scuola.
Il documentario culmina con una scena straziante, in cui una madre piange sulla tomba del figlio caduto in guerra, evidenziando le tragiche conseguenze di questa **militarizzazione** precoce.
La Resistenza di un Insegnante
Tarankin, che si fa chiamare Paska, ha cercato di resistere a questo indottrinamento. Nonostante i rischi, ha sfidato apertamente le direttive scolastiche, suonando l’inno americano in classe e rimuovendo i simboli pro-guerra. Ha cercato di mostrare una prospettiva diversa ai suoi studenti, opponendosi alla crescente **propaganda**. Il suo comportamento ribelle ha attirato l’attenzione dei servizi segreti e lo ha costretto alla fuga.
Ha provato le linee rosse invisibili e ha ignorato gli avvertimenti della dirigenza scolastica.
“Se qualcuno si chiede come la Russia sia diventata così in pochi anni, lo può vedere in ogni scuola del Paese,” afferma Tarankin.
In Esilio: Un Futuro Incerto
Attualmente rifugiato a Praga, Tarankin affronta un futuro incerto. La sua priorità è proteggere i suoi sette hard disk contenenti le riprese, testimonianza della **realtà** che ha vissuto. Nonostante l’esilio, il regista resta legato al suo paese e ai suoi studenti. L’esperienza vissuta lo ha segnato profondamente, rendendo difficile immaginare un futuro lontano dalla Russia e dalle sue memorie.
Rileva la rimozione dalla sua vita da parte di un suo ex amico. È stato cacciato da Karabass. I suoi film non esistono. Vive negli Urali e ha avuto studenti del film.
Tarankin e tutti sanno cos’è la paura. Il servizio segreto alla porta dell’appartamento ha paura, come un collega, un vicino di casa. Ha paura di incontrare qualcuno da un parente che dice che sta pensando di girare un film. Anche gli americani hanno paura.
Gli insegnanti scattano una foto del sistema dall’interno
Ricevi le nostre ultime notizie da Google News
clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella.

