L’Europa si trova in un momento critico, afflitta da una convergenza di pressioni geopolitiche, economiche, ambientali e tecnologiche che minacciano di rimodellare il suo panorama strategico. La guerra della Russia contro l’Ucraina ha messo in luce le vulnerabilità energetiche del continente, mentre l’intensificarsi della concorrenza con Stati Uniti e Cina ha evidenziato le vulnerabilità delle infrastrutture industriali e digitali dell’Europa. In questo contesto, politici, leader del settore e stakeholder energetici si sono riuniti all’inizio di questo mese in occasione del PKEE Energy Day per diagnosticare il malessere e tracciare un percorso per superarlo.
Durante l’evento, la deputata bulgara di centrosinistra Tsvetelina Penkova, vicepresidente della commissione energia del Parlamento europeo, ha affermato: “Per avere un’adeguata competitività dell’UE, dobbiamo smettere di competere tra gli Stati membri. Dobbiamo anche smettere di competere tra gli Stati membri”. Ha proposto due modi per raggiungere questo obiettivo: creare un’Unione energetica europea attraverso un’infrastruttura di rete elettrica connessa e accettare il principio della neutralità tecnologica, utilizzando un mix energetico equilibrato.
La Danimarca, attualmente alla presidenza di turno dell’UE, ha posto la sicurezza energetica e la competitività al centro della sua agenda. Il 23 ottobre, i primi ministri e presidenti dell’UE hanno discusso le questioni relative al clima e alla competitività al vertice del Consiglio europeo a Bruxelles, decidendo di approvare l’obiettivo di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040 in cambio di modifiche ad alcune leggi sul clima.
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha descritto la nuova attenzione alla flessibilità nelle scelte energetiche come un “punto di svolta” nell’approccio dell’UE alla politica sul cambiamento climatico. I leader aziendali presenti all’Energy Day hanno condiviso preoccupazioni simili, evidenziando la sfida di raggiungere la competitività e obiettivi ambiziosi sul cambiamento climatico.
Mechthild Versdorfer, vicedirettore generale della direzione Energia della Commissione europea, ha dichiarato che la Commissione prende sul serio queste preoccupazioni, sottolineando la necessità di evitare di fare affidamento su un solo paese. Ha annunciato l’intenzione di eliminare gradualmente il gas russo in tutta Europa e di aumentare la quota di energia rinnovabile negli Stati membri, rafforzando le interconnessioni per migliorare l’approvvigionamento energetico.
I partecipanti all’evento hanno anche discusso il rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’UE, presentato un anno fa. Grzegorz Onyczmowski, presidente del consiglio di amministrazione della società polacca di trasmissione di energia PSE, ha sottolineato che c’è ancora molto lavoro da fare per attuare le raccomandazioni di Draghi, affermando: “Dobbiamo salvare l’industria europea. Questo è il messaggio principale”. Ha aggiunto che la transizione energetica si baserà sulle energie rinnovabili e sull’elettrificazione dell’industria, evidenziando la necessità di affrontare le sfide geopolitiche ed economiche senza sprecare risorse.
Se non completiamo l’unione energetica, perderemo la nostra competitività.
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