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Stellantis Melfi: operaio sfida i sindacati

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Tensioni crescenti nello stabilimento di San Nicola di Melfi, con operai che denunciano una progressiva riduzione della forza lavoro. Tra il timore di ritorsioni e le incertezze sul futuro, emergono preoccupazioni sul piano industriale e sull’impatto sui lavoratori.

Riorganizzazione e Timori: La Situazione a Melfi

La linea di produzione di San Nicola di Melfi è al centro di crescenti tensioni. Secondo testimonianze interne, il cosiddetto ‘Piano Italia’ di Stellantis starebbe comportando una costante diminuzione del numero di operai impiegati. “Con l’inizio di questa settimana, abbiamo perso un ulteriore collega”, rivela un operaio, evidenziando un clima di incertezza e preoccupazione. Si teme che i tagli proseguano inesorabili, con conseguenze pesanti per le famiglie coinvolte.



Le testimonianze raccolte dipingono un quadro di crescente stress e pressione sui lavoratori rimasti. I ritmi di lavoro si intensificano, con turni estenuanti e continue interruzioni. “Vai su, scendi, avanti, indietro, non trovi pace e non ti fermi per quasi 8 ore”, confessa un operaio. La domanda che serpeggia tra i lavoratori è: perché non affrontare apertamente la situazione e chiarire le intenzioni dell’azienda?

Silenzio e Paura di Ritorsioni

La paura di perdere il posto di lavoro sembra dominare l’ambiente. “Siamo passati da 7.000 a 4.500, o anche meno”, spiega un operaio. “Ognuno ha paura che se si lamenta dei ritmi o delle postazioni, il giorno dopo non viene più chiamato”. Questo clima di timore spinge molti al silenzio, rifugiandosi in un laconico fatalismo. Di conseguenza, la comunicazione interna è ridotta al minimo, alimentando ulteriormente l’incertezza.

Un aspetto particolarmente critico riguarda la gestione della forza lavoro:

  • Sempre più operai “semplici” sono in cassa integrazione.
  • Invece di assumere nuovo personale, la linea continua a subire tagli.

Questa situazione, secondo le fonti interne, sarebbe stata “decretata dall’alto”, generando ulteriore frustrazione tra i dipendenti.

La Reazione dei Sindacati e il Futuro Incerto

“Vogliono ridurci all’osso, a 2.000 o anche meno. Ulteriormente, anche per noi non ci sarà molto futuro”.

Un lavoratore, ormai esasperato, lancia un allarme sulle prospettive future dello stabilimento. Riferisce di aver visto un delegato sindacale quasi ignorarlo, suggerendo una possibile impotenza anche da parte dei rappresentanti dei lavoratori. La prospettiva, secondo la sua testimonianza, è di una ulteriore riduzione del personale, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’occupazione locale e per la stabilità delle famiglie.

La riduzione del personale, se confermata, solleva interrogativi sul futuro dello stabilimento di Melfi e sull’impatto del piano industriale di Stellantis sull’occupazione in Italia. Resta da vedere quali saranno le reazioni dei sindacati e le prossime mosse dell’azienda per affrontare questa delicata situazione.

Stellantis Melfi, l’operaio: “I sindacalisti vengano sulla linea”


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