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Team di ciclismo abbandona nome “Israele” dopo proteste

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La squadra ciclistica Israel Premier Tech interromperà i suoi legami con Israele a partire dalla stagione 2026, a seguito di numerose proteste durante la Vuelta a España. La decisione è stata presa dopo pressioni da parte di sponsor e fornitori, che hanno segnalato la necessità di un cambio di nome e di immagine per garantire il futuro del team. Questo segna un momento significativo per il team e il panorama ciclistico internazionale.

Motivazioni del Cambio di Direzione

La decisione di allontanarsi dall’identità israeliana è motivata da un “impegno costante nei confronti dei nostri corridori, dello staff e delle parti interessate”. La squadra, di proprietà del miliardario israeliano Sylvan Adams, ha ricevuto critiche per la situazione internazionale, in particolare per il conflitto a Gaza. La necessità di preservare il futuro del team ha portato a questa difficile, ma ritenuta necessaria, scelta.



Premier Tech, la multinazionale canadese che sostiene il team, aveva già espresso il desiderio di un cambiamento il mese scorso, riconoscendo le “circostanze della scena internazionale che si sono evolute nella nostra considerazione dal nostro arrivo al World Tour nel 2017″.

  • Il team assumerà una nuova identità di marca.
  • Sylvan Adams non parlerà più a nome del team.
  • Premier Tech ha spinto per il cambiamento di branding.

Le Proteste alla Vuelta a España

Le recenti proteste durante la Vuelta a España hanno accelerato la decisione. Diverse tappe sono state interrotte da manifestanti filo-palestinesi, e la tappa finale a Madrid è stata persino abbandonata. La squadra aveva già rimosso il proprio nome dalle maglie a metà gara, un chiaro segnale delle crescenti tensioni.

Dopo le proteste in Spagna, la Israel Prime Tech è stata esclusa dal Giro dell’Emilia per motivi di pubblica sicurezza. La situazione ha reso insostenibile la continuazione del rapporto con Israele nella sua forma attuale.

“Nello sport, il progresso spesso richiede sacrificio e questo passo è essenziale per garantire il futuro della squadra”.

Factor, il fornitore di attrezzature del team, aveva avvertito che senza un “cambio di bandiera” il suo coinvolgimento sarebbe terminato. La pressione da parte dei fornitori è stata quindi un fattore determinante.

Implicazioni e Prospettive Future

Questo cambiamento avviene in un contesto di crescente isolamento internazionale per Israele, a causa del conflitto a Gaza. Ci sono stati sforzi per escludere Israele da eventi sportivi e culturali, in maniera simile a quanto accaduto alla Russia dopo l’inizio del conflitto in Ucraina.

Adams, il proprietario del team, si concentrerà ora sul suo ruolo di presidente del World Jewish Congress. Il futuro della squadra, con una nuova identità, mira a garantire la sua continuità nel circuito ciclistico internazionale.

Resta da vedere quale sarà il nuovo nome e la nuova immagine del team, ma è chiaro che si tratta di un passo significativo per assicurarne la sopravvivenza in un panorama sportivo sempre più complesso.

Cycling team to drop Israel name after mass pro-Palestinian Vuelta protests | Gaza News


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