Otello: “Di precise parole si vive” con Lella Costa

Un “dramma della gelosia” di sorprendente attualità: Lella Costa porta in scena la tragedia di Desdemona in “Otello / di precise parole si vive” con la regia di Gabriele Vacis (produzione Teatro Carcano), coinvolgente rilettura del capolavoro di William Shakespeare in cartellone giovedì 16 gennaio alle 21 all'AMA / Auditorium Multidisciplinare di Arzachena, venerdì 17 gennaio alle 21 al Teatro Civico “Gavì Ballero” di Alghero, sabato 18 gennaio alle 21 al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri, domenica 19 gennaio alle 20.30 al Teatro Comunale “Akinu Congia” di Sanluri e infine lunedì 20 gennaio alle 20.30 al Teatro Centrale di Carbonia sotto le insegne della Stagione di Prosa 224-2025 organizzata dal CeDAC Sardegna.

Drammaturgia: Lella Costa e Gabriele Vacis

Scenofonia: Roberto Tarasco  |  scene Lucio Diana

Regia: Gabriele Vacis

Produzione: Teatro Carcano  |  distribuzione Mismaonda

Una pièce avvincente – con scenofonia di Roberto Tarasco e scenografie di Lucio Diana – costruita sulle doti istrioniche dell’attrice e autrice milanese che firma la drammaturgia insieme con Gabriele Vacis e dà voce a tutti i personaggi, dal Moro di Venezia al perfido Jago, al buon Cassio e allo stolto Roderigo, ma anche al Doge e a Brabanzio padre di Desdemona, e alle due uniche figure femminili: Emilia, moglie di Jago e Desdemona, ingiustamente accusata di tradimento, vittima innocente di un arcaico “delitto d’onore”.  Nell’“Otello” si racconta una storia d’amore trasformata in tragedia a causa della gelosia: «una trama folgorante» – sottolinea Lella Costa – «il cui riassunto potrebbe sembrare una notizia di cronaca di oggi: un lavoratore straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo suicidio del colpevole». Una vicenda emblematica in cui la scelta coraggiosa di Desdemona, che abbandona la sua casa per seguire l’uomo di cui è innamorata, infrangendo pregiudizi e tabù – a partire dal colore della pelle e dalle differenze culturali e sociali – invece dell’atteso lieto fine la conduce alla morte: il potere delle parole, abilmente utilizzate da Jago per falsare la realtà e suscitare ingiusti sospetti, è all’origine della “follia” di Otello e troppo tardi egli si pente del suo delitto, togliendosi a sua volta la vita, una volta scoperta la verità.



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2025-01-16

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